In questi giorni ho letto il libro scritto da
Roberto Castelli in collaborazione con la giornalista
Erminia Frigerio. Titolo:
Maledetto Ingegnere, edito da
Casa Editrice Salvadori. In realtà si tratta di un libercolo di non più di 100 pagine, che colleziona estratti di agenzie di stampa, dichiarazioni, trascrizioni di registrazioni televisive, con commenti (spesso insulti, per lo più gratuiti) che gli avversari politici hanno riservato in questi 5 anni al Ministro della Giustizia Castelli. In più, i passi maggiormente significativi sono analizzati a mio avviso con intelligenza e arguzia da Castelli stesso.
Premetto che non avevo molte informazioni riguardo il Guardasigilli italiano, e la lettura di questo testo (insieme a ricerche personali) è stata una buona occasione per aumentare la mia conoscenza su di lui.
Tenterò in questo breve post di passare in rassegna i brani più significativi, per i quali credo valga la pena di spendere qualche commento.
In primis si rinfaccia a Castelli la sua laurea in
Ingegneria Meccanica e i suoi studi che gli hanno impedito di avere una profonda conoscenza del diritto giuridico (per inciso, Castelli si diploma presso il prestigioso liceo Classico "A.Manzoni" di Lecco a pieni voti, consegue cum laude la laurea in Ingegneria Meccanica e frequenta numerosi corsi di specializzazione post lauream in vari Paesi del mondo, tra cui Stati Uniti d'America e Inghilterra). Castelli risponde così:
"E' davvero triste che per anni il termine ingegnere sia stato usato con disprezzo. Quasi che ingegnere fosse sinonimo di beota. [...] Ricordo che
la maggioranza dei dirigenti italiani è composta da ingegneri, e non per caso. La nostra preparazione infatti ci mette in condizione di saper analizzare i problemi e di risolverli meglio di chiunque altro, mentre la difficoltà e la vastità degli studi fatti ci ha allenato a saper apprendere rapidamente. Sfido chi per anni ha sbandierato la mia inadeguatezza al ruolo che ricopro a elencarmi quali sono i compiti del ministro della Giustizia. Cosa prevede in proposito la Costituzione? Pochi sanno che quello della Giustizia è l'unico ministro citato dalla nostra Magna Charta. L'articolo 110 recita infatti:
Ferme le competenze del Consiglio Superiore della Magistratura, spettano al Ministro della Giustizia l'organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia. La Costituzione non parla, a proposito del ministro della Giustizia, di codici e pandette, bensì di organizzazione e funzionamento dei servizi. Quindi chi meglio di un ingegnere o, latu sensu, di un manager può organizzare servizi?". Castelli poi ricorda che nel corso degli anni si sono succeduti ai vertici del dicastero spesso giuristi, esimi e competenti fuor di dubbio, ma digiuni di conoscenze su tecniche di ottimizzazione di risorse, costruzione di palazzi di giustizia e penitenziari, etc. (Un mio personale appunto:
prima di Castelli fu ministro della Giustizia Piero Fassino, noto scienziato politico, questa sì laurea di cultura e competenze giuridiche...). In generale sono abbastanza d'accordo con le parole del Ministro riguardo alla figura dell'ingegnere (i miei sono studi ingegneristici quindi so
di prima mano di cosa parla Castelli), ma poi se anche la Costituzione Italiana è così chiara su questo tema, le conclusioni dovrebbero giungere da sole
per gli uomini di buona volontà...
Un altro curioso aneddoto ricordato si riferisce all'applicazione della
legge ex Cirielli, varata da Castelli. Supponiamo di prendere in esame 102 reati. Di questi 100 sono lievi (quindi per legge la prescrizione non si applica). Sugli altri 2 la Cirielli ha effetto e uno dei due si prescrive. Poniamoci la domanda:
"Quali sono gli effetti della nuova legge sui procedimenti in corso?". Si deve prendere in considerazione la massa totale dei procedimenti e su di essa calcolare la percentuale di prescrizioni: [(1/102) x 100]=0.9%. Ma la Corte di Cassazione come ha invece elaborato le percentuali di applicazione? Ella prende in esame
SOLO i reati su cui la Cirielli ha effetto: nel nostro caso [(1/2) x 100]=50% !
Inutile sottolineare quale dei due approcci è quello corretto (per chi ha un po' di dimestichezza con il calcolo combinatorio il secondo metodo fa sorridere), ma per giorni sui principali quotidiani nazionali si ergevano in prima pagina le percentuali della Cassazione...Infine mi sembra opportuno citare anche il paragrafo in cui Castelli analizza il caso Sofri. Qui mi risulta impossibile (per limiti di tempo e spazio) mettere a fuoco con precisione il problema, ma credo che la vicenda sia nota ai più. Almeno nei suoi tratti essenziali.
Probabilmente quello che molti non sanno è che Adriano Sofri e i suoi avvocati non hanno mai presentato richiesta di Grazia al Presidente della Repubblica. Giova ricordare che, vigendo in Italia lo stato di diritto, una persona è colpevole se viene ritenuta tale in tutti i gradi processuali: Sofri lo è (malgrado lui si sia sempre dichiarato innocente). Castelli nelle pagine del suo libro rammenta quali sono gli elementi che, di prassi, si necessitano per avviare una procedura di grazia: l'aver scontato una parte significativa della pena,
l'aver presentato domanda di grazia, l'aver ottenuto il perdono dei parenti della vittima e il parere favorevole dei magistrati competenti. Nella pratica in questione mancano tuttora il congruo numero di anni scontati e una chiara presa di posizione della famiglia di Calabresi (il magistrato trucidato su commissione di Sofri). Intervenne poi il fatto eccezionale della malattia di Sofri: ma non dimentichiamo che
nel momento in cui leggete Sofri è un uomo libero, non più gravato dalle sofferenze del carcere. Ma allora alla luce di quanto su esposto, mi domando, perchè tutta la polemica? Forse fu usato questo caso ad uso strumentale? Forse... E in ultimo la domanda: perchè mai chi ora è all'opposizione (mi riferisco agli ex ministri della Giustizia
Oliviero Diliberto prima e
Piero Fassino poi) e grida allo scandalo per il parere negativo espresso da Castelli sulla grazia a Sofri, quando ne aveva i mezzi e il potere non portò a compimento la pratica? A noi mortali non è dato saperlo...