...E ANDIAMO AVANTI!...E ANDIAMO AVANTI!realizzato da Fratelli d'Italia

venerdì, ottobre 27, 2006

Eureka!

Dopo che sulle agenzie di stampa prende risalto la notizia di sedicenti controlli fiscali illegali su Prodi e consorte, dopo che Fassino e gli spiriti inquieti del post-comunismo accusano il Governo precedente di essere "mandante politico" delle spie, dopo che tra i nomi illustri compare quello di Giorgio Napolitano, dopo che tra gli altri nomi illustri compaiono quelli di Sabrina Ferilli, Giorgia Palmas, Alex Del Piero, Francesco Totti, Loris Capirossi, dopo che, oltre a Prodi, Fassino, D'Alema si scopre che tra i controllati ci sono anche Berlusconi, i suoi figli, Emilio Fede, dopo che la risibile accusa del movente politico si perde tra le lente sinapsi di chi l'aveva per primo congeniata, dopo che qualcuno - concedendo alla questione la giusta importanza - la definisce una "bufala totale", dopo che qualcun altro, invece, un'idea del genere la vuole tramutare in Legge dello Stato, dopo che si scopre incredibilmente che gli Italiani sono un popolo di curiosi e che chi lavora all'Anagrafe Tributaria e' italiano...beh, dopo tutto questo la First Lady, Flavia Franzoni in Prodi, specula: "Adesso capisco molte cose...". Cioe' il niente che da questa storia c'e' da capire.
Dio li fa e poi li accoppia.


IlNano
Nella foto, una vittima del complotto politico saluta Fassino.

domenica, ottobre 22, 2006

Si studi di meno.

Dopo le recenti cadute di immagine in campo interno ed internazionale, i declassamenti delle agenzie mondiali dovute alla sciagurata Finanziaria che il Governo si accinge a votare con la fiducia, i Savonarola al Governo non sembrano paghi dei danni (importanti e duraturi) che la loro politica da quattro soldi sta infliggendo al Paese.
Cosi', il Ministro della Pubblica Istruzione Fioroni se ne esce con una idea delle sue: qui non stiamo neanche a ricercare epiteti offensivi per la proposta di questo figuro politicante, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. In soldoni, la fervida mente del Margheritino ha cosi' sentenziato: "gli studenti italiani studiano troppo: ben 10 ore e mezzo la settimana".
Ora, vedendo come i suoi colleghi hanno fatto i conti per elaborare la Manovra Finanziaria non ci sarebbe da stupirsi se questo signore non si fosse nemmeno accorto che 10 ore e mezzo alla settimana equivale a dire 1 ora e mezzo al giorno, e ancor meno da rimanere allibiti ci sarebbe se si decidessero di imporre dei tagli anche sul numero delle ore di studio dei loro futuri contribuenti. Quello che fa specie e' che si tenti di presentare l'ora e mezzo di studio casalingo a cui gli studenti sono costretti come qualcosa di demoniaco e sul quale tentare di ricercare una soluzione! Ed e' ancora piu' curioso che l'idea sia balenata nel cervellotico Ministro dopo una chiaccherata con gli studenti vincitori delle Olimpiadi della Matematica che, se sono i vincitori, sara' - si suppone - per qualche valido motivo. "Non sono mica degli Archimede Pitagorico" - esclama il vulcanico Ministro dell'Istruzione (riferendosi, chi lo sa, ad Archimede o a Pitagora): certo, e di pomeriggio non giocano mica a calcetto con Pippo e non accompagnano Pluto al parco di Topolinia a fare cacchina...
Sorvolando sull'ignoranza del politico che, a dirla tutta, fa anche un po' ridere, bisognerebbe riflettere sul fatto che prendere come parametro di riferimento gli studenti che sono piu' veloci di altri ad apprendere non e' solo una corbelleria bella e buona ma anche una scelta ragionevolmente errata: vuol dire impedire alla stragrande maggioranza dei ragazzi di poter crescere intellettualmente perche' incapaci di reggere il passo di quei pochi/pochissimi che hanno la fortuna di possedere sinapsi piu' rapide... E non v'e' dubbio che questa chiave di lettura sia forse quella che ai centrosinistri piace di piu'.
Abbassare il livello
dei loro sudditi e' infatti quello che storicamente tentano di fare: aumentando il numero dei posti pubblici (dove non esiste la concorrenza e la meritocrazia), favorendo l'aggregazione di immigrati (che, loro malgrado, sono spesso costretti a lavori di bassa manovalanza o delinquenza pura), indicando il privato (dove l'abilita' del singolo conta eccome) e la ricchezza che da quel settore si puo' ricavare come qualcosa dalla quale rifuggire.
La cultura e l'istruzione, quelle meglio lasciarle a qualcun altro.
A gente come Fioroni, per esempio.


IlNano
Nella foto: uno che studia meno di 1 ora e mezzo al giorno.

domenica, ottobre 15, 2006

Finanziaria operaia.

Esiste un rischio aggravio fiscale per gli operai dell'industria. Lo ha detto il Governatore di Bankitalia Mario Draghi durante l'audizione alla Camera del 13 ottobre. Questo l'esempio fatto dal governatore. Nel 2005 un lavoratore dipendente del settore industriale «guadagnava una retribuzione lorda media pari a 23.100 euro. In assenza di carichi familiari, con la nuova struttura dell'Irpef a parità di reddito nominale questo lavoratore risparmierebbe in termini di imposta circa 60 euro l'anno», che si riducono a 10 a causa dell'aumento dei contributi previdenziali.
Ma «valutando anche l'impatto del drenaggio fiscale (il fiscal drag) sul prelievo dell'Irpef» l'effetto complessivo «è un aggravio del prelievo tra il 2006 e 2007 di circa 120 euro». In base all'ipotesi di modifica degli assegni familiari, in presenza di coniuge e due figli - ha poi proseguito il governatore - l'onere fiscale cala invece di 230 euro.
Per comprendere la simulazione fatta da Draghi ricordiamo in breve (con l'aiuto dell'autorevole Lavoce) che cosa è il fiscal drag e perchè riduce il reddito disponibile:

"In un'imposta progressiva, come l'Irpef, l'imposta media aumenta all'aumentare del reddito monetario. Quando si ha inflazione, un aumento del reddito monetario non comporta un pari aumento del reddito reale (e cioè della capacità di quel reddito di tradursi in acquisti di beni e servizi). Ma il sistema tributario non tiene conto di ciò, e tassa l'individuo di più (perché ha un reddito più alto) considerandolo più ricco. L'aumento di tassazione indotto dall'inflazione si chiama fiscal drag e discende da due fattori: 1) una quota sempre più ampia del reddito è assoggettata ad aliquote (marginali) più elevate; 2) il valore delle detrazioni e deduzioni di imposta per tipologie di redditi, per carichi familiari, eccetera, non è indicizzato all'aumentare dei prezzi e quindi diminuisce, in termini di potere d'acquisto, quando vi è inflazione."

Solo pochi mesi fa le stesse teste pensanti (?) che hanno proposto tale legge Finanziaria affermavano, fuori da ogni pudicizia (grazie ad Aurora per l'attento collage):

"Delinquenti politici. E' un'espressione molto seria, perchè non si può fare la campagna elettorale attribuendo ad altri intenzioni che non esistono e poi spanderle sui media in modo massacrante" (Romano Prodi - Repubblica, 31/03/2006)

"Sono io a dire se aumenteremo le tasse oppure no. Non le aumenteremo"
(Romano Prodi, 14/03/2006)

"Lo dico con chiarezza, noi non metteremo tasse sulla casa, per le imprese, sulle nostre famiglie e sui risparmi. Non se ne parla nemmeno"
(Francesco Rutelli - Repubblica, 31/03/2006)

"Nel programma di centrosinistra non c'è scritta neanche una riga sulla tassazione dei Bot"
(Francesco Rutelli - Repubblica, 30/03/2006)

"L’aumento della pressione fiscale non è il centro della campagna elettorale, è il centro della campagna di menzogne di Berlusconi"
(Massimo D’Alema - Repubblica, 30/03/2006)

Io spero che qualcuno si stia insultando.


IlNano
Nella foto: qualcosa che molti operai hanno perso.

martedì, ottobre 03, 2006

Rischi.

Piu' passa il tempo e piu' si viene a conoscenza di particolari che rendono la nuova Finanziaria sempre un po' piu' "sexy". Per ogni pagina che la compone almeno una nuova tassa.
E ce n'e' per tutti: il famigerato ceto medio assurto alle cronache in questi giorni e' solo il bersaglio maggiormente tartassato. Ma di certo non l'unico.
Per esempio, la conseguenza dell'incremento dell'accisa sul gasolio per autotrazione, deciso dal decreto che accompagna la Finanziaria, e' un rialzo del costo del carburante alla pompa pari a 0,004 euro al litro.
La lungimiranza e l'abilita' politica dei Rossi governanti italiani non si esaurisce qui: ci sarà un aumento delle imposte catastali e ipotecarie ai fini della successione e le autonomie locali potranno ricorrere alla tassa di scopo per finanziare in parte le opere pubbliche (infrastrutture urbane come strade, giardini, parcheggi): imposta che graverà direttamente sull'Ici. I primi di Aprile qualcuno proponeva di abolirla l'Ici; chi ha vinto le elezioni la aumentera'.
La propaganda nazionale aveva fatto intuire ai cittadini che i SUV sarebbero stati massacrati. Oggi si scopre che si deve avere come minimo un Hummer per pagare di più. Per SUV, il giusto e serio Governo di sinistracentro intende «autovetture e autoveicoli per trasporto promiscuo di peso complessivo superiore a 2600 kg con esclusione di quelli aventi un numero di posti uguale o maggiore a 8 oppure una portata uguale o maggiore a 400 kg». Sfuggono alla definizione, per esempio, la Toyota Rav 4 (che di kg ne pesa 2070) e la Porsche Cayenne, che nel suo modello Turbo (prezzo consigliato al pubblico 106.428 euro) pesa 2430 kg (peso a vuoto secondo direttiva Ce).
In compenso, bastera' possedere una Punto 1200 non Euro 4 per pagare di piu'
, perche' aumenta la tassa di proprieta' della stragrande maggioranza delle vetture circolanti. Questa - dice Prodi - e' la Finanziaria vicina ai piu' deboli!
Picchi di travolgente comicita' si raggiungono con l'assicurazione obbligatoria contro le calamità naturali: soldi bruciati (figuratevi cosa vi dà un'assicurazione dopo un terremoto che distrugga migliaia di case...), anche dai più poveri che - secondo le parole del nostro Presidente del Consiglio - sono aiutati da queste leggi.
Il tutto in fiduciosa attesa della tempesta di nuove tasse locali (autorizzate dalla Finanziaria 2007), già indicata come necessaria da Domenici, Cacciari, Veltroni & Co. , che si riversera' a breve su ricchi e poveri.

Orwell scriveva:
"Nell'intero corso del tempo, forse a partire dalla fine del Neolitico, sono esistiti al Mondo tre tipi di persone: gli Alti, i Medi e i Bassi. [...] Per lunghi periodi si ha l'impressione che gli Alti siano saldamente al loro posto, ma prima o poi giunge il momento in cui o smarriscono la fiducia in se stessi, o perdono la capacita' di governare, o si verificano entrambe le cose. Sono allora rovesciati dai Medi, che attirano i Bassi dalla loro parte fingendo di lottare per la giustizia e la liberta'. Conseguito il loro obiettivo, i Medi ricacciano i Bassi alla loro condizione di servaggio, diventando a loro volta Alti."

A qualcuno staranno fischiando le orecchie. Per tutti gli altri sia chiaro una volte per tutte: pagare le tasse rende felici e tutti gli italiani hanno diritto, dopo 5 anni di Berlusconi, ad un po' di felicità!
E non ringraziate con manifestazioni piazzarole per questi favori: in un governo sovietico questo non e' bene. Anzi, per dirla alla Prodi, e' rischioso.


IlNano
Nella foto, l'auto dei "nuovi ricchi".

lunedì, ottobre 02, 2006

Qualcuno vi aveva avvertito.

Sono sempre stato convinto che per far ridere non sia necessaria una grande abilita'.
Alle volte, basta diventare Presidente del Consiglio e cominciare ad interessarsi di cose che non si maneggiano con capacita'. E' necessario, pero', per far ridere veramente, aver raccontato almeno due o tre cazzate grosse grosse in campagna elettorale.
E poi, possibilmente, alla prima occasione utile fare il contrario di quanto si era detto.
Si otterra' un duplice effetto: quello di far perdere la fiducia a quei pochi che avevano creduto alla prima versione (ma sono veramente in minoranza coloro i quali ci avevano ragionato su) e quello, tragicomico, di provocare del risolino isterico in chi, quando era il tempo, si era convinto che di coglioni e' piena l'Italia.
La notizia di attualita' che consente una digressione di tal fatta e' il varo della Finanziaria 2007, quella - per dirla alla Prodi old-school - che non avrebbe introdotto nuove gabelle: anzi, chi solo poche settimane addietro indicava nell'introduzione di nuove tasse da parte del Governo rosso la via d'uscita, veniva tacciato d'essere un "delinquente politico". E quando parla un Professore, si sa, lo fa sempre con cognizione di causa.
Siccome sono sempre stato un tipo ironico, mi piace ridere. Indovinate chi, i primi di aprile, parlava cosi': "Noi abbiamo detto che definiamo ricco chi abbia almeno parecchi milioni di euro, quindi miliardi di lire [...] E' ricco colui che è sereno e felice. Si tratta di un concetto interiore. Oltre un certo reddito la gente può essere più infelice...".
Allora - ha intuito la Volpe da Scandiano - organizziamo noi la felicita' degli altri. Solo, si nota un problema con gli ordini di grandezza, se e' vero - come riportano in Consiglio dei Ministri - che le nuove aliquote saranno: al 23 per cento fino ai 15000 euro annui, al 27 % da 15.001 a 28.000 euro e al 38 per cento da 28.001 a 55.000 euro, al 41 per cento (da 55.001 a 75.000 euro) e al 43 per cento l'aliquota massima, che comincia però ad agire dai 75000 euro invece che sopra i 100.000 euro. I miliardari per Prodi guadagnano meno di 3000 euro al mese e sono colpevoli di realizzare un reddito di questa misura...
I tagli alla spesa previsti nella nuova legge Finanziaria si attestano sui 5 miliardi; per di più, di questi 5 miliardi, 3 vengono dai ticket sanitari. E tutto a danno della classe media.
Quando per una busta paga intorno ai 3 mila euro mensili (questa è l’area maggiormente colpita dalla riforma Visco), aumenta l’Irpef, vengono introdotte le addizionali comunali, provinciali e regionali, aumenta l’Ici sulla prima casa, il reddito disponibile viene ridotto, il risultato è una stretta a tutta l’economia del Paese. Non serve un'eminenza grigia dell'economia per capire che, se in una busta paga entra meno denaro, non se ne spendera' certo di piu'.
Anche Confindustria, dopo 5 anni trascorsi a infangare l'operato del Governo precedente, dopo aver proposto (soprattutto ai suoi livelli dirigenziali) una campagna elettorale parallela a quella ufficiale (e chissa' a favore di chi...), ora si accorge di aver fatto la scelta sbagliata.

Non e' con le tasse che si rilancia l'economia di un Paese.
Ma, forse, solo chi non e' coglione puo' capirlo.


IlNano
Nella foto, non c'era bisogno dell'indizio.

venerdì, settembre 29, 2006

05/04/2002 - 27/09/2006


Dopo lunghi giorni di assenza, si ritorna sul web con un breve post autocommemorativo.

Qualcuno scriveva che gli esami non finiscono mai.

Quelli all'Università, però, finiscono eccome.



IlNano
Nella foto, qualcosa di vicino.

giovedì, settembre 07, 2006

Ci manchi.



IlNano
Nella foto: dilemmi.

sabato, settembre 02, 2006

Per quest'anno non cambiare.

ITALIA. Inviera' sul campo circa 2500 soldati. Si tratta del più ampio contingente della
Unifil Plus; il nostro Paese assumerà il comando a partire da febbraio 2007.
BELGIO. Il premier belga ha detto che il suo Paese invierà inizialmente 302 soldati, per poi portare il contingente a 394 unità.
BRUNEI. Pronti all'invio di circa 200 uomini.
BULGARIA. Contribuirà con 1 fregata, una squadra di
medici e fino a 50 militari.
CIPRO. Cipro fa sapere che metterà le sue infrastrutture a
disposizione dell'Unifil.
DANIMARCA. Copenaghen è pronta a inviare in Libano 3 corvette con il compito di contrastare il contrabbando di armi.
FINLANDIA. Helsinki ha dato la disponibilità a inviare fino a 250 genieri per irrobustire la forza Onu.
FRANCIA - Il presidente francese Jacques Chirac ha confermato l'invio di 2000 soldati; 1.600 militari si aggiungeranno ai 400 che già si trovano in Libano.
GERMANIA. La Germania non è disposta a inviare in Libano truppe di terra, ma solo unità di appoggio navale, aereo e logistico con compiti di prevenzione del contrabbando di armi sulle coste. Nessuna disponibilità a sorvegliare il confine con la Siria.
GRAN BRETAGNA. Londra offre 1 fregata, alcuni velivoli
(due AWACS e sei Jaguar) e l'uso della sua base di Akrotiri a Cipro come punto d'appoggio per le forze Unifil.
GRECIA. Atene invierà 1 fregata, 1 elicottero e forze speciali anfibie.
INDONESIA. Il paese asiatico, il più popoloso Stato islamico del mondo, è pronto ad inviare fino a 1.000 uomini, tra cui 150 genieri. Israele si era detto contrario all'impegno nella forza di paesi con cui non ha relazioni diplomatiche, ma, secondo il ministro della Difesa di Giakarta, ora lo Stato ebraico ha abbandonato le sue riserve.
MALAYSIA. Kuala Lumpur annuncia di essere disposta a inviare 1.000 soldati in Libano, sfidando la contrarietà di Israele, con cui non ha relazioni diplomatiche.
NEPAL. Dal Nepal è arrivata l'offerta di 850 soldati.
NORVEGIA. Oslo è pronta a inviare 4 vedette con un centinaio di uomini di equipaggio.
NUOVA ZELANDA. Si dice pronta a partecipare, ma con un contingente esiguo a causa degli attuali impegni a Timor est e nelle Isole Salomone.
POLONIA. La Polonia metterà in campo fino a 500 soldati. 214 sono già schierati in Libano.
PORTOGALLO. Lisbona ha annunciato che invierà fino a 140 genieri.
SLOVENIA. Pronti a contribuire con 10-20 soldati.
SPAGNA. Il governo di Madrid ha dato il via libera all'invio di un contingente militare di 1.100 uomini.
SVEZIA. La Svezia si è detta disponibile a inviare una corvetta con a bordo 80 uomini per il controllo delle coste.
TURCHIA. Secondo indiscrezioni dei media turchi, Ankara potrebbe inviare fino a 5.000 soldati. Ancora nessuna conferma ufficiale; il parlamento si riunirà il 5 settembre per discutere l'entità della partecipazione.
USA. Washington si prepara a fornire un supporto logistico e di pianificazione ancora non precisato, come specifica il vice-ambasciatore statunitense all'Onu, Alejandro Wolff.


L'Italia si appresta a combattere una guerra. 2500 soldati in Libano tra i terroristi intoccabili e l'esercito israeliano. Seri problemi per i nostri ragazzi, che non sapranno come comportarsi quando capiteranno in mezzo agli scontri.

Ma qualcuno oggi crede sia piu' importante discutere di questo.

Stessa spiaggia, stesso mare.



IlNano
Nella foto, un papabile Ministro del Governo Prodi

lunedì, agosto 28, 2006

L'Italia va alla Guerra.

Ci avevano abituato alla frottola sistematica nel tentativo di confondere le acque sulle loro vere intenzioni. Ci avevano riempito la testa con slogan furbeschi del tipo che loro erano quelli seri e gli altri dei fenomeni da baraccone. Non ci avevano neppure lontanamente convinto quando dicevano che le tasse non sarebbero aumentate: forse, anzi, diminuite. Per cinque anni la loro seria opposizione imbottita di scioperi e manifestazioni pacifiste aveva imbonito in pochissimi sul fatto che, una volta toccato a loro, la musica sarebbe cambiata. Niente da fare: la solfa e' la stessa, e' peggiorata, ogni giorno una stecca diversa.
Il Governo italiano, straripante di pacifinti de noantri, va alla Guerra.
Questa e' la notizia dell'estate.
Per mesi i rifondaroli e i democratici rossi (sic!) si sono battuti testa e cuore contro la guerra in Iraq, hanno rifiutato l'intervento italiano come forza di mantenimento della pace in un Paese che veniva fuori da un'esperienza dittatoriale anche cruenta come quella di Saddam Hussein. Hanno disconosciuto la risoluzione Onu 1546 e ora accettano la 1701 che e', in soldoni, la stessa cosa.
La Guerra, soprattutto se di mezzo c'e' l'America, e' uno scempio. Se poi c'e' di mezzo Berlusconi sono due scempi. Se serve anche a debellare una dittatura, ahi, tre scempi. In piu', se non c'e' modo di dare una mano a qualche gruppo di terroristi, beh, allora che guerra e'?
Sta di fatto che, per questa spedizione in Libano che i ragazzi italiani si apprestano ad intraprendere, di processioni condite con sventolii di bandiere rosso-arcobaleno non se ne sono viste. Al Governo tutti d'accordo: non solo bisogna farla questa guerra, ma appare anche necessario mandare piu' soldati di tutto il resto d'Europa. Si parla di quasi 3000 unita', 1000 in piu' della Francia alla quale fino alla fine abbiamo conteso il comando e alla quale subentreremo a breve a capo della missione. L'Italia, con un esecutivo farcito di pacifisti ad intermittenza, sara' a capo della spedizione in Libano. Gia': chi senno'? E d'altro canto fin da subito i progressisti al Governo sono apparsi come i piu' indicati a dirimere controversie di tal fatta: D'Alema che passeggia a braccetto con Hezbollah, che parla di equivicinanza italiana, in mezzo tra uno Stato democratico e dei terroristi, che definisce sproporzionata la reazione israeliana all'attacco palestinese. Bene, quando D'Alema dice queste cose finge di prendere a metro di paragone della sproporzione l'ultimo attacco coi mortaretti dei guerriglieri, sapendo bene che il vero obiettivo e' pero' l'annientamento dello Stato di Israele. Preferiamo optare per la malafede di Baffino piuttosto che per la sua ignoranza: siamo convinti che, quando da giovane lanciava le molotov invece di frequentare le lezioni universitarie inseguendo una laurea che non arrivo' mai, qualcosa sulla vicenda avra' pure letto.
Ma nel frattempo la spedizione italiana partira'. Le regole del nostro ingaggio, a discapito delle parole di Prodi che considerava chiaro anche il suo programma pre-elettorale di 281 pagine, sono tutt'altro che lucide: non e' spiegato se i nostri soldati potranno usare le armi, non e' chiaro contro chi e a quali scopi. Non e' chiaro se, tra i nostri compiti, ci sia anche quello di disarmare i terroristi oppure, per non far torto ai comunisti di casa nostra, quando incroceranno un Hezbollah i soldati italiani guarderanno da un'altra parte. Gli italiani avvertono questo senso di insicurezza, acuito e reso piu' profondo dalle dichiarazioni trionfalistiche e rassicuranti di Prodi, cui sempre meno concittadini danno peso e al quale ritirano ogni giorno che passa un po' di fiducia, anche tra coloro i quali in Aprile gliela concessero sprezzanti del pericolo.
Con tutti questi punti interrogativi, c'e' da scommetterci purtroppo, i nostri ragazzi non avranno vita facile in Libano. Come in tutte le guerre, qualcuno ci lascera' le penne. Ma qui, nessuno fiata. Qui, i pacifisti sono andati in ferie. E ci rimarrano, si suppone, finche' i loro amici persisteranno al Governo.
E intanto l'Italia va alla guerra.


IlNano
Nella foto, cattive compagnie di Massimo Il Birichino.

sabato, luglio 29, 2006

Saluto Romano...e anche tutti gli altri.



Ciao a tutti (anche al buon vecchio Prodi).

Questo blog va in ferie. Ci si rilegge a fine agosto.

Buone vacanze!



IlNano

lunedì, luglio 17, 2006

One-man Show.

Passata la sbornia propagandistica sulla bonta' del decreto falsamente liberale intitolato al Ministro Bersani, in molti si sono probabilmente accorti che quelle manovre reclamizzate erano solo vagamente aromatizzate al gusto di libero mercato ma propedeutiche al passaggio sottobanco di ben altre norme. Ed in effetti di pari passo col decreto affossatassisti il Governo ha intenzione di propinarci il cosiddetto pacchetto Visco, una ricercatissima ricetta (s'immagina parecchio indigesta agli italiani) ad opera di un geniale Chef che soltanto il nostro brillante Premier al pistacchio (Mortadella) poteva avere il coraggio di richiamare a far parte di un Esecutivo. Ma tant'e'.
Nel testo proposto c’è di tutto (anche se nessuno - quotidiani, tv, Tg, Prodi, Bersani, Luxuria - ne parla): la possibilità di mettere le multe per divieto di sosta con la prova fotografica (art. 12); inquietanti poteri arbitrari, vaghi e senza controllo al garante per la concorrenza (art. 14), privilegi contabili per il sindaco Veltroni (art. 16), stangate fiscali varie, anche retroattive (art. 36, commi 22-24), anche sui lavoratori ultracinquantenni di aziende in crisi incentivati all’esodo (comma 26). Ci sono tagli in settori sui quali la sinistra in campagna elettorale piangeva miseria e prometteva maggiori risorse: 55 milioni alla scuola, 51 ai Vigili del Fuoco, 27 all’amministrazione penitenziaria, 49 milioni alla giustizia. Mano particolarmente pesante su forze dell’ordine e forze armate: tagli di 203 milioni alla polizia e 82 ai carabinieri, 91 milioni all’ammodernamento delle forze armate, 149 al loro addestramento, e addirittura 1 miliardo in meno per i loro mezzi operativi e strumentali (art. 25). Dulcis in fundo (e questo e' proprio il caso), dolci e cioccolato aumentano del 10%.

L'articolo 36 in particolare recita:

Art. 36.
Recupero di base imponibile
1. Nella Tabella A, Parte III, allegata al D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, concernente i beni e servizi soggetti all'aliquota del 10 per cento, sono soppresse le voci di cui ai numeri 62), 64), 123-bis), 127-decies) e la voce numero 122) e' sostituita dalla seguente: «122) prestazioni di servizi relativi alla fornitura e distribuzione di calore-energia per uso domestico, derivante dall'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili».

L'aumento dell'Iva non e' certo una novita' progettuale per il buon Visco (che gia' lo aveva fatto nel primo, infausto Governo Prodi) ma qui si dice che le bollette del gas di casa aumenteranno del 10%. Certo (che furbacchione quel Visco...) l'aliquota resta al 10% se l’energia è prodotta da fonti rinnovabili. Sto gia' pensando di impiantare un mulino a vento nel pratino di casa.

Una chicca eccezionale di devastante portata e' realizzata poi dall'effetto retroattivo che si include nella modifica dell’IVA per il settore immobiliare. Questo passaggio avra' un effetto catastrofico sulla fiducia di chi investe e fa impresa, oltre al gia' appurato segno meno in Borsa.

L'articolo 35 porge:

Art. 35.
Misure di contrasto dell'evasione e dell'elusione fiscale

8. Al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) all'articolo 10, primo comma, i numeri 8) e 8-bis) sono sostituiti dai seguenti:
«8) le locazioni e gli affitti, relative cessioni, risoluzioni e proroghe, di terreni e aziende agricole, di aree diverse da quelle destinate a parcheggio di veicoli, per le quali gli strumenti urbanistici non prevedono la destinazione edificatoria, e di fabbricati, comprese le pertinenze, le scorte e in genere i beni mobili destinati durevolmente al servizio degli immobili locati e affittati;
8-bis) le cessioni di fabbricati o di porzioni di fabbricato,escluse quelle effettuate, entro cinque anni dalla data di ultimazione della costruzione o dell'intervento, dalle imprese costruttrici degli stessi o dalle imprese che vi hanno eseguito, anche tramite imprese appaltatrici, gli interventi di cui all'articolo 31, primo comma, lettere c), d) ed e) della legge 5 agosto 1978, n. 457;»;

b) all'articolo 19-bis1, comma 1, lettera i), primo periodo, le parole «o la rivendita» sono soppresse;

c) all'articolo 36, terzo comma, e' soppresso l'ultimo periodo;

d) nell'allegata Tabella A, parte III, il n. 127-ter e' soppresso.».

9. In sede di prima applicazione delle disposizioni di cui al comma precedente, in relazione al mutato regime fiscale delle stesse, l'imposta dovuta per effetto della rettifica di cui all'articolo 19-bis2 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e' versata in tre rate annuali da corrispondere entro il termine previsto per il versamento dell'acconto dall'articolo 6, comma 2, della legge 29 dicembre 1990, n. 450. La prima rata e' versata entro il 27 dicembre 2006.

Lo scempio dell'intelligenza: le società immobiliari devono restituire allo Stato l’IVA legittimamente detratta dal 1998 al 2005. Infatti ora che è stata abolita l’IVA sugli immobili, sostituita dall’imposta di registro, le società non possono più detrarre l’IVA sugli acquisiti, la quale diventa dunque un costo aggiuntivo. Ma l’amara sorpresa è l’effetto retroattivo fino al 1998. In Borsa sono crollati i titoli delle società che investono nel settore immobiliare, gli operatori stranieri sono sconcertati e anche i risparmiatori italiani, che hanno fatto i loro conti in base alle leggi vigenti, dovranno pagare molto di più e alcuni rischiano di andare gambe all’aria.
Si e' tutti favorevoli ad una seria politica di lotta all'evasione fiscale, ma questi non sono certo i termini giusti. Ammesso che anche il 100% degli operatori del settore sia un evasore (cosa che a buon senso appare improbabile), non è giusto chiedere indietro soldi relativi agli ultimi 8 anni, che con la precedente legge non erano tasse.
La certezza del diritto è un importante principio di civiltà giuridica, che permette agli operatori di fare piani di medio-lungo termine (che sono quelli che portano sviluppo e occupazione). Ma a Visco chi lo spiega?
Tant'e' che la Corte dei Conti ha bocciato in tronco il Dpef proposto dall'attuale Governo giudicando che a mancare è una strategia di contrasto all'evasione/elusione fiscale che "sia finalmente intesa come un'ordinaria attività gestionale".

Un'ultima nota - di colore - e' poi doverosa: questi figuri al potere sono degli incompetenti, e qui lo abbiamo spesso ricordato e mostrato coi fatti. Pensiamo all’irridenza e agli insulti che avrebbero coperto il governo Berlusconi nel momento in cui avesse sbagliato i conti di dimensioni così stratosferiche da costringere un viceministro dell’Economia a presentarsi mogio mogio davanti ai senatori della commissione Finanze ammettendo l’errore (bontà sua) e dicendo che vi si porrà rimedio: un provvedimento per recuperare 600 milioni di euro e un impatto reale e accertato di 30 miliardi.
Un rapporto di uno a cinquanta.
Tutti ci saremmo aspettati una spiegazione pubblica (le cronache dicono che, davanti ai senatori,Visco è stato "abbottonatissimo") e un’autocritica. Ma cosa fa il buon Visco? Invece di impiegare proficuamente il tempo facendo utile esercizio con le tabelline (anche "a salti", che sono piu' difficili) scarica tutta la colpa dell’errore "sulla struttura trovata al ministero".
Eh?


IlNano
Nella foto: particolare della struttura trovata al Ministero da Visco.

lunedì, luglio 10, 2006

Galletti arrosto.



Campioni del Mondo
per la quarta volta.

Contro l'odiata Francia.

Le pagelle al Mondiale:

Buffon: 10 E' il suo Mondiale perfetto. Sempre sicuro, sempre attento. E' il portiere piu' forte del mondo. Spiderman.

Zambrotta: 7.5 Parte piano ma poi si ritrova e la sua stella ricomincia a brillare. Uno dei terzini piu' forti di sempre lascia la sua impronta decisiva su questa Coppa. Recuperato.

Materazzi: 8 Matrix c'e' sempre. Commette errori (leggerezze sue e degli arbitri) che potrebbero affossare un dinosauro, ma lui si rialza e combatte piu' di prima. Mezza Coppa del Mondo e' sua. Unico.

Cannavaro: 9 L'unico attaccante ad averlo superato un paio di volte e' stato Henry. In tutto il Mondiale. Diga.

Nesta: 7 L'infortunio gli ha rovinato la gioia di vivere il Mondiale da protagonista. Peccato. Ma quando ha giocato ha fatto il Nesta.

Grosso: 8.5 Un Mondiale di rigore per lui. Prima quello agguantato in extremis con la Germania, poi quello, decisivo, trasformato con la Francia. Scoperta.

Zaccardo: 6 In generale il meno sicuro in difesa. E' giovane e certo quell'autogol con gli USA lo ha bloccato. Da rivedere.

Pirlo: 9 Che Mondiale, signori! Andrea e' sempre il giocatore piu' incisivo, sbaglia pochissimi passaggi, e' sempre lucido nel tentare il cross o lo smarcamento. Chapeau.

Gattuso: 8.5 Non vuole perdere un contrasto, lotta fino alla fine su ogni palla. Ci mette grinta, polmoni e agonismo. Ringhio.

De Rossi: 6.5 Il suo Mondiale e' falsato da quell'inqualificabile gesto che gli costa l'espulsione e le giornate di squalifica. Ingiudicabile, ma quando torna, in Finale, calcia e realizza il suo rigore nella lotteria finale. Di carattere.

Camoranesi: 6.5 Sotto le aspettative, certo. Ma l'oriundo fa la sua parte e merita anche lui questa Coppa. Stranito.

Perrotta: 7 Prosegue il momento aureo del calciatore romanista. Dopo un grande campionato, in Germania lui c'e' sempre. Eroe.

Totti: 7.5 Subisce un gravissimo infortunio a 3 mesi del Mondiale. Recupera, va in Germania, gioca (e bene) anche se non al massimo. E poi, tira il rigore con l'Australia a tempo scaduto. Da li' e' cambiato il mondo. Gladiatore.

Del Piero: 6.5 Dopo una buona annata con la Juventus ci si aspettava di piu' dal campione trevigiano. E invece lui gioca, fa la sua, ma non convince mai come alternativa credibile a Totti. Realizza un gol (in extra-time con la Germania) e batte bene il rigore contro Barthez. Pochino.

Toni: 7.5 E' la nostra punta di diamante ma al Mondiale di Germania la sua macchina impallinatrice si inceppa. Lui e' sempre nel vivo del gioco, fa movimento, si danna ed e' utilissimo alla squadra. Solo 2 gol per lui. Ma e' Campione del Mondo. Roboante.

Gilardino: 6.5
Deludente in parte anche lui. Ci regala la sua sviolinata solo con gli USA (ed e' un gran gol) ma come tutti i suoi compagni di reparto non incide al massimo. Stradivari (scordato).

Iaquinta: 7 Grande corsa per l'attaccante udinese. Ottime le sue progressioni e il suo lavoro di sponda per la squadra. Nel gioco di Lippi si trova a meraviglia. Occasionale.

Inzaghi: 7 Di stima. Lippi non lo fa giocare quanto lui si attenderebbe. E sbaglia. Pippogol ha una sola occasione e, come lui e' abituato a fare, non fallisce segnando. Campionissimo.


Lippi: 7 Qualche scelta discutibile (trascura Inzaghi, insiste su Del Piero, lascia a casa Panucci e in panchina Oddo). Ma alla fine chi vince ha sempre ragione.


Voti giusti?



IlNano
Nella foto, un francese qualsiasi.