...E ANDIAMO AVANTI!...E ANDIAMO AVANTI!realizzato da Fratelli d'Italia

sabato, luglio 29, 2006

Saluto Romano...e anche tutti gli altri.



Ciao a tutti (anche al buon vecchio Prodi).

Questo blog va in ferie. Ci si rilegge a fine agosto.

Buone vacanze!



IlNano

lunedì, luglio 17, 2006

One-man Show.

Passata la sbornia propagandistica sulla bonta' del decreto falsamente liberale intitolato al Ministro Bersani, in molti si sono probabilmente accorti che quelle manovre reclamizzate erano solo vagamente aromatizzate al gusto di libero mercato ma propedeutiche al passaggio sottobanco di ben altre norme. Ed in effetti di pari passo col decreto affossatassisti il Governo ha intenzione di propinarci il cosiddetto pacchetto Visco, una ricercatissima ricetta (s'immagina parecchio indigesta agli italiani) ad opera di un geniale Chef che soltanto il nostro brillante Premier al pistacchio (Mortadella) poteva avere il coraggio di richiamare a far parte di un Esecutivo. Ma tant'e'.
Nel testo proposto c’è di tutto (anche se nessuno - quotidiani, tv, Tg, Prodi, Bersani, Luxuria - ne parla): la possibilità di mettere le multe per divieto di sosta con la prova fotografica (art. 12); inquietanti poteri arbitrari, vaghi e senza controllo al garante per la concorrenza (art. 14), privilegi contabili per il sindaco Veltroni (art. 16), stangate fiscali varie, anche retroattive (art. 36, commi 22-24), anche sui lavoratori ultracinquantenni di aziende in crisi incentivati all’esodo (comma 26). Ci sono tagli in settori sui quali la sinistra in campagna elettorale piangeva miseria e prometteva maggiori risorse: 55 milioni alla scuola, 51 ai Vigili del Fuoco, 27 all’amministrazione penitenziaria, 49 milioni alla giustizia. Mano particolarmente pesante su forze dell’ordine e forze armate: tagli di 203 milioni alla polizia e 82 ai carabinieri, 91 milioni all’ammodernamento delle forze armate, 149 al loro addestramento, e addirittura 1 miliardo in meno per i loro mezzi operativi e strumentali (art. 25). Dulcis in fundo (e questo e' proprio il caso), dolci e cioccolato aumentano del 10%.

L'articolo 36 in particolare recita:

Art. 36.
Recupero di base imponibile
1. Nella Tabella A, Parte III, allegata al D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, concernente i beni e servizi soggetti all'aliquota del 10 per cento, sono soppresse le voci di cui ai numeri 62), 64), 123-bis), 127-decies) e la voce numero 122) e' sostituita dalla seguente: «122) prestazioni di servizi relativi alla fornitura e distribuzione di calore-energia per uso domestico, derivante dall'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili».

L'aumento dell'Iva non e' certo una novita' progettuale per il buon Visco (che gia' lo aveva fatto nel primo, infausto Governo Prodi) ma qui si dice che le bollette del gas di casa aumenteranno del 10%. Certo (che furbacchione quel Visco...) l'aliquota resta al 10% se l’energia è prodotta da fonti rinnovabili. Sto gia' pensando di impiantare un mulino a vento nel pratino di casa.

Una chicca eccezionale di devastante portata e' realizzata poi dall'effetto retroattivo che si include nella modifica dell’IVA per il settore immobiliare. Questo passaggio avra' un effetto catastrofico sulla fiducia di chi investe e fa impresa, oltre al gia' appurato segno meno in Borsa.

L'articolo 35 porge:

Art. 35.
Misure di contrasto dell'evasione e dell'elusione fiscale

8. Al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) all'articolo 10, primo comma, i numeri 8) e 8-bis) sono sostituiti dai seguenti:
«8) le locazioni e gli affitti, relative cessioni, risoluzioni e proroghe, di terreni e aziende agricole, di aree diverse da quelle destinate a parcheggio di veicoli, per le quali gli strumenti urbanistici non prevedono la destinazione edificatoria, e di fabbricati, comprese le pertinenze, le scorte e in genere i beni mobili destinati durevolmente al servizio degli immobili locati e affittati;
8-bis) le cessioni di fabbricati o di porzioni di fabbricato,escluse quelle effettuate, entro cinque anni dalla data di ultimazione della costruzione o dell'intervento, dalle imprese costruttrici degli stessi o dalle imprese che vi hanno eseguito, anche tramite imprese appaltatrici, gli interventi di cui all'articolo 31, primo comma, lettere c), d) ed e) della legge 5 agosto 1978, n. 457;»;

b) all'articolo 19-bis1, comma 1, lettera i), primo periodo, le parole «o la rivendita» sono soppresse;

c) all'articolo 36, terzo comma, e' soppresso l'ultimo periodo;

d) nell'allegata Tabella A, parte III, il n. 127-ter e' soppresso.».

9. In sede di prima applicazione delle disposizioni di cui al comma precedente, in relazione al mutato regime fiscale delle stesse, l'imposta dovuta per effetto della rettifica di cui all'articolo 19-bis2 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e' versata in tre rate annuali da corrispondere entro il termine previsto per il versamento dell'acconto dall'articolo 6, comma 2, della legge 29 dicembre 1990, n. 450. La prima rata e' versata entro il 27 dicembre 2006.

Lo scempio dell'intelligenza: le società immobiliari devono restituire allo Stato l’IVA legittimamente detratta dal 1998 al 2005. Infatti ora che è stata abolita l’IVA sugli immobili, sostituita dall’imposta di registro, le società non possono più detrarre l’IVA sugli acquisiti, la quale diventa dunque un costo aggiuntivo. Ma l’amara sorpresa è l’effetto retroattivo fino al 1998. In Borsa sono crollati i titoli delle società che investono nel settore immobiliare, gli operatori stranieri sono sconcertati e anche i risparmiatori italiani, che hanno fatto i loro conti in base alle leggi vigenti, dovranno pagare molto di più e alcuni rischiano di andare gambe all’aria.
Si e' tutti favorevoli ad una seria politica di lotta all'evasione fiscale, ma questi non sono certo i termini giusti. Ammesso che anche il 100% degli operatori del settore sia un evasore (cosa che a buon senso appare improbabile), non è giusto chiedere indietro soldi relativi agli ultimi 8 anni, che con la precedente legge non erano tasse.
La certezza del diritto è un importante principio di civiltà giuridica, che permette agli operatori di fare piani di medio-lungo termine (che sono quelli che portano sviluppo e occupazione). Ma a Visco chi lo spiega?
Tant'e' che la Corte dei Conti ha bocciato in tronco il Dpef proposto dall'attuale Governo giudicando che a mancare è una strategia di contrasto all'evasione/elusione fiscale che "sia finalmente intesa come un'ordinaria attività gestionale".

Un'ultima nota - di colore - e' poi doverosa: questi figuri al potere sono degli incompetenti, e qui lo abbiamo spesso ricordato e mostrato coi fatti. Pensiamo all’irridenza e agli insulti che avrebbero coperto il governo Berlusconi nel momento in cui avesse sbagliato i conti di dimensioni così stratosferiche da costringere un viceministro dell’Economia a presentarsi mogio mogio davanti ai senatori della commissione Finanze ammettendo l’errore (bontà sua) e dicendo che vi si porrà rimedio: un provvedimento per recuperare 600 milioni di euro e un impatto reale e accertato di 30 miliardi.
Un rapporto di uno a cinquanta.
Tutti ci saremmo aspettati una spiegazione pubblica (le cronache dicono che, davanti ai senatori,Visco è stato "abbottonatissimo") e un’autocritica. Ma cosa fa il buon Visco? Invece di impiegare proficuamente il tempo facendo utile esercizio con le tabelline (anche "a salti", che sono piu' difficili) scarica tutta la colpa dell’errore "sulla struttura trovata al ministero".
Eh?


IlNano
Nella foto: particolare della struttura trovata al Ministero da Visco.

lunedì, luglio 10, 2006

Galletti arrosto.



Campioni del Mondo
per la quarta volta.

Contro l'odiata Francia.

Le pagelle al Mondiale:

Buffon: 10 E' il suo Mondiale perfetto. Sempre sicuro, sempre attento. E' il portiere piu' forte del mondo. Spiderman.

Zambrotta: 7.5 Parte piano ma poi si ritrova e la sua stella ricomincia a brillare. Uno dei terzini piu' forti di sempre lascia la sua impronta decisiva su questa Coppa. Recuperato.

Materazzi: 8 Matrix c'e' sempre. Commette errori (leggerezze sue e degli arbitri) che potrebbero affossare un dinosauro, ma lui si rialza e combatte piu' di prima. Mezza Coppa del Mondo e' sua. Unico.

Cannavaro: 9 L'unico attaccante ad averlo superato un paio di volte e' stato Henry. In tutto il Mondiale. Diga.

Nesta: 7 L'infortunio gli ha rovinato la gioia di vivere il Mondiale da protagonista. Peccato. Ma quando ha giocato ha fatto il Nesta.

Grosso: 8.5 Un Mondiale di rigore per lui. Prima quello agguantato in extremis con la Germania, poi quello, decisivo, trasformato con la Francia. Scoperta.

Zaccardo: 6 In generale il meno sicuro in difesa. E' giovane e certo quell'autogol con gli USA lo ha bloccato. Da rivedere.

Pirlo: 9 Che Mondiale, signori! Andrea e' sempre il giocatore piu' incisivo, sbaglia pochissimi passaggi, e' sempre lucido nel tentare il cross o lo smarcamento. Chapeau.

Gattuso: 8.5 Non vuole perdere un contrasto, lotta fino alla fine su ogni palla. Ci mette grinta, polmoni e agonismo. Ringhio.

De Rossi: 6.5 Il suo Mondiale e' falsato da quell'inqualificabile gesto che gli costa l'espulsione e le giornate di squalifica. Ingiudicabile, ma quando torna, in Finale, calcia e realizza il suo rigore nella lotteria finale. Di carattere.

Camoranesi: 6.5 Sotto le aspettative, certo. Ma l'oriundo fa la sua parte e merita anche lui questa Coppa. Stranito.

Perrotta: 7 Prosegue il momento aureo del calciatore romanista. Dopo un grande campionato, in Germania lui c'e' sempre. Eroe.

Totti: 7.5 Subisce un gravissimo infortunio a 3 mesi del Mondiale. Recupera, va in Germania, gioca (e bene) anche se non al massimo. E poi, tira il rigore con l'Australia a tempo scaduto. Da li' e' cambiato il mondo. Gladiatore.

Del Piero: 6.5 Dopo una buona annata con la Juventus ci si aspettava di piu' dal campione trevigiano. E invece lui gioca, fa la sua, ma non convince mai come alternativa credibile a Totti. Realizza un gol (in extra-time con la Germania) e batte bene il rigore contro Barthez. Pochino.

Toni: 7.5 E' la nostra punta di diamante ma al Mondiale di Germania la sua macchina impallinatrice si inceppa. Lui e' sempre nel vivo del gioco, fa movimento, si danna ed e' utilissimo alla squadra. Solo 2 gol per lui. Ma e' Campione del Mondo. Roboante.

Gilardino: 6.5
Deludente in parte anche lui. Ci regala la sua sviolinata solo con gli USA (ed e' un gran gol) ma come tutti i suoi compagni di reparto non incide al massimo. Stradivari (scordato).

Iaquinta: 7 Grande corsa per l'attaccante udinese. Ottime le sue progressioni e il suo lavoro di sponda per la squadra. Nel gioco di Lippi si trova a meraviglia. Occasionale.

Inzaghi: 7 Di stima. Lippi non lo fa giocare quanto lui si attenderebbe. E sbaglia. Pippogol ha una sola occasione e, come lui e' abituato a fare, non fallisce segnando. Campionissimo.


Lippi: 7 Qualche scelta discutibile (trascura Inzaghi, insiste su Del Piero, lascia a casa Panucci e in panchina Oddo). Ma alla fine chi vince ha sempre ragione.


Voti giusti?



IlNano
Nella foto, un francese qualsiasi.

martedì, luglio 04, 2006

Liberali all'amatriciana.

Il governo di sinistra-centro che liberizza. Roba da "stropicciarsi gli occhi e le orecchie".
La questione delle liberalizzazioni, quando qualche giorno fa e' stata posta al centro dell'attenzione mediatica, ha lasciato - diciamolo - un po' tutti di stucco. Sia a sinistra (sono ancora in attesa di dichiarazioni al riguardo di qualche esponente della sinistra massimalista) che a destra (pare proprio strano dover incassare questa "presunta" ondata liberale da un governicchio scalcinato come quello attuale di Prodi). Sia chiaro: ancora non esiste alcun testo di legge, alcun documento piu' che ufficioso. L'unica nota valida e' reperibile nel sito del Governo seguendo questo link.
Gettare fumo negli occhi facendo credere di aver compiuto chissa' quale gesto di straordinaria modernita' serve solo all'esecutivo in carica a malcelare due mesi e passa di non-lavoro e a distogliere l'attenzione della gente dall'inattuabilita' di larga parte del loro fasullo programma di governo. In cui, guarda caso, proposte come quella avanzata dal ministro Bersani proprio non comparivano.
Sta di fatto che il decreto Bersani prevedera' una serie di liberalizzazioni volte a colpire alcune lobby e ceti produttivi al fine di aumentare la concorrenza nell'interesse del consumatore. Siccome non potevo credere che un governo cosi' statalista e retrogrado come quello attuale potesse veramente evolvere in senso moderno e liberale, non ho dovuto far altro che dare uno sguardo alla proposta di Bersani: per capire che cambiera' poco o nulla.

Per le libere professioni, in soldoni, resta tutto come, in pratica, funziona ora:

"per i servizi professionali arrivano parcelle ‘negoziabili’ tra le parti e legate al risultato della prestazione: con una norma del decreto legge si abrogano le disposizioni normative e regolamentari che prevedono la fissazione di tariffe obbligatorie fisse o minime e il divieto di pattuire compensi parametrati al raggiungimento degli obiettivi perseguiti".

Nel campo dell'RC Auto poi l'interesse del cittadino e' completamente lasciato da parte:

"clausole anticoncorrenziali: sono nulli gli accordi tra compagnie di assicurazioni ed agenti per la vendita in esclusiva delle polizze Rc auto. Si tratta di accordi ritenuti restrittivi della concorrenza ai danni degli interessi dei consumatori. in altre parole l’agente monomandatario diventa un agente plurimandatario in grado di offrire ai propri clienti un maggiore assortimento di polizze e di orientarli verso quelle più adeguate al proprio profilo",

e non ci vuole poi molto a capire che saranno, tendenzialmente, le piu' costose per il cliente e le piu' redditizie per l'agente. Da questa norma ci guadagnano solo le assicurazioni (la Unipol, per esempio).

Le farmacie:

"i farmaci da banco o di automedicazione non soggetti a prescrizione medica potranno essere venduti al pubblico presso gli esercizi commerciali: con una norma del decreto legge si prevede che la vendita è consentita durante l’orario di apertura dell’esercizio commerciale, in una parte della sua superficie ben definita e distinta dagli altri reparti, con l’assistenza di uno o più farmacisti laureati ed iscritti al relativo ordine. Sono, comunque, vietati i concorsi, le operazioni a premio e le vendite sotto costo aventi ad oggetto farmaci".

Potranno sorgere ministand che vendono farmaci, con un farmacista iscritto all'albo che li vende, all'interno di esercizi commerciali, purche' delimitati e distinti dal resto (analogamente a quanto ora accade nei grandi centri commerciali). Le Coop, per esempio, potranno avere il loro negozietto che vende aspirine. Il risultato e' anche qui prevedibile: le pagheremo magari il 10% di meno e ne avremo un 80% di inutili.

I panifici:

"NIENTE PIU’ LIMITI ALLA PRODUZIONE DI PANE E AL NUMERO DI PANIFICI".

Un impegno concreto: piu' pane per tutti, insomma (ed inevitabili minori controlli su chi quel pane lo produrra').

La Class Action:

"Con un disegno di legge si istituisce l’azione collettiva a tutela dei consumatori e degli utenti in conformità con la normativa comunitaria".

In America e' un'arma sempre piu' sfruttata, ma c'e' da scommetterci che in Italia essa si prestera' a lotte inutili e, perche' no, dal sapore politico che a tutelare il consumatore proprio non badano. Ad ogni modo, bisognera' aspettare la verifica dei fatti: in mente dei si tratta pero' di una buona innovazione.

I taxi: la norma, come ora indicata sul sito web del Governo, non e' niente piu' che una bufala.

"Con una norma del decreto legge si prevede che, fatta salva la possibilità di conferire nuove licenze secondo la vigente programmazione numerica, i Comuni possono bandire pubblici concorsi e concorsi riservati a chi è già titolare di licenza taxi (in deroga alle attuali disposizioni) per l’assegnazione a titolo oneroso di licenze eccedenti la vigente programmazione numerica".

Anche qui, in sostanza non cambia nulla. E le proteste di questi giorni dei taxi driver in tutta Italia (spaventati da una possibile applicazione di una vera liberalizzazione) fanno decisamente pensare che la norma, al momento di divenir legge, molto difficilmente verra' cambiata da come ora la si presenta, e conservera' tutti quei privilegi che ora ai tassisti sono dovuti. Tanto piu' che quando in questa diatriba politica entreranno di forza (e di diritto) anche i Comunisti e Rifondazione, sara' decisamente difficile non tentare di "venire incontro" alle proteste dei loro tassisti-elettori.

Trasporto locale:

"Con una norma del decreto legge si stabilisce che, fermi restando i principi di universalità, accessibilità ed adeguatezza dei servizi pubblici di trasporto locale ed al fine di assicurare un assetto maggiormente concorrenziale delle connesse attività economiche e di favorire il pieno esercizio del diritto dei cittadini alla mobilità, i Comuni possono prevedere linee aggiuntive di trasporto pubblico di passeggeri (in ambito comunale e intercomunale) che possano essere svolte in tutto il territorio o in tratte e per tempi predeterminati, anche dai soggetti privati in possesso dei necessari requisiti tecnico-professionali e morali".

Questa norma serve solo ad autorizzare la concessione di linee urbane particolari (vuoi vedere che saranno quelle piu' utilizzate e sfruttate, che assicurano una redditivita' importante...) a privati scelti (in queste privatizzazioni di convenienza Prodi e' maestro in materia da oltre 20 anni, da quando, Presidente dell'IRI, la mando' in fallimento).

A tutti gli effetti, si tratta di una riforma di facciata, decisamente poco incisiva ma allo stesso tempo utile, soprattutto all'opposizione attuale, a capire che e' arrivato il momento di chiudere la campagna elettorale e mettersi a lavorare sul serio.
La direzione intrapresa dal ministro Bersani e', per pochi circoscritti casi, quella da imboccare: una liberalizzazione seria e' cio' di cui l'Italia ha bisogno. E che, sbagliando, Berlusconi non ha saputo dare. Troppi sono i dubbi che questo esecutivo possa colmare questa lacuna - non ne ha i mezzi e gli uomini - ma chi e' stato prima, qui ha fallito.
Dura da ammettere ma e' cosi'.


IlNano
Nella foto, una persona utile.