Nuntio vobis gaudium magnum: alla fine, ma solo alla fine, quando bastava che si votassero solo loro,
ce l'hanno fatta. Quelli dell'
Unione scollata hanno trovato il bandolo per eleggere il Presidente della Camera,
il sindacalista rosso di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti, e quello del Senato,
il sindacalista biancofiorito Franco Marini. Non c'è che dire, dopo Marcello Pera e Pierferdinando Casini ora questi signori avranno il coraggio di dire che l'Italia ha fatto un passo in avanti.
Il secondo giorno di votazioni, dopo risse accennate, promesse, intrighi, prebende e pizzini il problema è stato risolto. E siccome a sinistra sono
seri (lo dicono loro stessi) da quelle parti c'è già chi fa finta di nulla e
incita la nave a solcare il mare italiano in tempesta per 5 anni: D'Alema e Rutelli hanno forse trascorso gli ultimi due giorni in Ecuador per poter candidamente affermare che
"L'Unione è in grado di governare 5 anni alla Camera e al Senato". Forse toccheranno i 5 minuti di Governo.
Ma coloro che invece dall'Italia non si sono mossi hanno potuto constatare da loro stessi come sta muovendo i primi passi questa maggioranza sinistro-comunista.
Alla Camera, dove Bertinotti correva da solo, ci sono volute quattro sedute. Al Senato, Marini Franco VS. Andreotti Giulio, ne sono state necessarie tre e mezza.In pratica quelli dell'Unione non si votano tra di loro. Sembra un film comico, sembra che lo facciano apposta per cadere in ridicolo, sembra una barzelletta che non fa neanche troppo ridere.
Ma è così: quelli dell'
Unione, pur di non votarsi, sono disposti, per esempio, a scrivere
Francesco Marini sulla scheda, o
Marini 9/4/33. Sembra di vederlo, questo faccione qui accanto, che si irrigidisce e comanda:
"Un bel Ministero oppure me ne vado insieme ai miei 3 senatori!". Patetico pagliaccio.
E pazienza se poi il senatore Scalfaro viene in loro soccorso infischiandosene dei regolamenti, votando lui stesso per Marini, abbandonando insieme ai segretari il seggio
"perché c'era troppo rumore" (sic!), annullando una votazione regolarissima in cui Marini Franco non aveva raggiunto il quorum, spostando di 2 ore l'inizio della nuova seduta perché qualcuno
(Fassino?) al telefono gli dice che dei senatori diessini non saranno presenti, concludendo - nonostante l'appunto di Castelli - che il giorno dopo il 29 Aprile è sempre il 29 Aprile.
La classe politica che dovrà governare l'Italia per il prossimo periodo - non saranno 5 anni, ma per qualche mese dovremo conviverci - si è rivelata per quella che è:
un ammasso di mestieranti della politica disposti a tutto pur di appoggiare il proprio culo su di una poltrona in pelle rossa.Fanno ribrezzo. Ma questa volta l'Italia se n'è accorta.
Nella foto, "Se ti voto mi dai un Ministero?"