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lunedì, aprile 17, 2006

[POLITICA] Coerenza britannica.

I soloni della sinistra in campagna elettorale avevano attinto a piene mani dalla imparziale fonte britannica del Financial Times per dimostrare i loro teoremi disfattisti antiberlusconiani. Il Financial Times, in tempi non sospetti (prima delle elezioni del 9-10 aprile) aveva scritto e riscritto che il governo della CdL aveva procurato in Italia solo danni, ed era perfino giunto ad augurarsi un cambiamento degli occupanti delle seggiole di Camera e Senato. Meglio sir Prodi, sostenevano i grandi economisti d'oltremanica. Ma si sa, la serieta' non appartiene a gente di questo calibro (in Italia, per esempio, e' prerogativa di qualche saccente politico...), e allora succede che bastino pochi giorni, una votazione di mezzo, e l'opinione muta.

La limpida vittoria che tutti, anche nella fredda Inghilterra, si attendevano non arriva in realta'. Succede che mezza Italia dice NO a Prodi e al suo governo di liste, listarelle, politici, ballerini e viados. Succede che Munchau, il giornalista di punta del Financial scriva cosi' (riportiamo la traduzione proposta dal Corriere della Sera, uno degli svariati quotidiani fascisti e assoldati da Berlusconi che popolano le edicole tricolori): "Tutti sappiamo che l'economia italiana si trova in profonde difficoltà. Ma è importante ricordare che i problemi italiani sono differenti da quelli della Francia e della Germania. Molte economie continentali sono afflitte da bassa crescita e alta disoccupazione. Anche l'Italia soffre di un basso livello di crescita anche se la sua creazione di posti di lavoro è stata rilevante (ohibo', non sara' mica merito del governo Berlusconi? - ndr). Ma il problema dell’Italia è quello di non essere pronta a una vita nell'Unione monetaria. [...] Prodi offre il tipo sbagliato di riforme. Che consiste nello stesso tipo di riforme che sono fallite in altri Paesi europei. E dal momento che la sua frammentata coalizione di moderati, socialisti e comunisti, avrà una sottolissima maggioranza in Senato, potrebbe anche non essere in grado di portare a compimento il suo insufficiente programma. Se l'Italia continuerà a perdere competitività macroeconomica, un movimento politico populista potrebbe ben emergere con un programma per l'abbandono dell'euro."
Prodi offre il tipo sbagliato di riforme e il suo insufficiente programma non e' gradito a Munchau. A parte il fatto, che resta, che gli economisti inglesi farebbero meglio a interessare se' stessi e i loro lettori ai business nazionali piuttosto che proporre ingerenze non richieste negli affari che riguardano Roma, ma una domanda viene dal cuore: 15 giorni fa, Prodi era forse piu' bello e accattivante?

Nella foto, Romano Prodi agli occhi del Financial Times 15 giorni fa.

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Non mi dilungherò su argomentazioni faziose come suoli far tu...mi limito a postare questo link, per parcondicio

http://www.articolo21.info/notizia.php?id=3469

martedì, aprile 18, 2006 11:06:00 AM  
Blogger Maurizio said...

@ brunetto latini: bada che l'articolo di Badaloni che citi e' semplicemente un'interpretazione della notizia. Nulla di piu'. E' tratto da articolo21, un altro esempio di informazione "prostrata" a Berlusconi (che controlla tutto...).

martedì, aprile 18, 2006 1:37:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

e la tua che cos'è se non un interpretazione??

Intendi dire che articolo21 è berlusconiano? Ma lo hai letto l'articolo??

Prima di scrivere minchiate leggi va....

martedì, aprile 18, 2006 8:12:00 PM  
Blogger Maurizio said...

@ brunetto latini: la mia e' un'interpretazione, e per tua sfortuna non ho mai detto il contrario. Per quanto concerne articolo21, l'articolo l'ho ovviamente letto: la mia era solo una replica ironica (forse troppo sottile per la tua grossolana arguzia) a tutti quelli (probabilmente te compreso) che assicurano un'ingerenza berlusconiana su tutte le fonti di informazione. La realta' non e' questa.

martedì, aprile 18, 2006 10:23:00 PM  

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