L'amico e' tale
prediplomato, poi
prediplomatoa23anni, in seguito
mentecattogiaprediplomato. Un tizio che, non avendo da che rispondere ai post proposti, si lancia in sperticate lodi al progetto -
inesistente - prodiano e ficcanti (?) accuse al Faustus Berlusconi.
Un tizio che commenta, commenta, ancora commenta, commenta a vanvera.
Per esempio, in risposta al post precedente che trattava di Visco, della sua inadeguatezza al mandato ministeriale, delle sue idee (o pseudo tali) per sollevare l'Italia, questo tizio scriveva cosi':
Ricapitolando, gli elementi della comunicazione berlusconiana sono, a mio avviso i seguenti:
estraneità e superiorità morale, non semplice antipolitica. Ormai un quarto dell’elettorato pensa che la politica sia uno strumento per lo sviluppo della “libertà”, quella non rivoluzionaria, ma quella che il buon senso piccolo borghese suggerisce e quindi anche la propria, quella che fa fare denaro e accresce il proprio patrimonio di felicità e benessere. Tutto ciò che ostacola il corso delle cose in questa direzione è sbagliato, cioé “comunista”;
antiburocratismo inteso come odio verso tutto ciò che è pratica di controllo, alimentato dal pregiudizio antistatalista e anticentralista, il cui perno è l’odio verso le tasse e gli obblighi di cittadinanza onerosi;
diffidenza verso il diverso: verso tutti coloro che vivono in modo non conforme, che si riconoscono in altri valori la cui manifestazione passa apertamente nel modo di vestirsi, nelle frequentazioni, nel proprio gergo, nelle proprie passioni, nel credito illimitato verso le proprie capacità individuali, da sfruttare individualmente.
democracy for dummies. Chi vince comanda e resetta a piacere. Chi si oppone è antidemocratico e se non lo si reisce ad abbattere è solo perché le forze oscure sono potenti e quelle del bene devono combattere una battaglia lunga guidati dal più valoroso: l’imprenditore che ha sconfitto gli inoperosi e le malelingue invidiose.
L’impianto berlusconiano è per lo più ideologico, rivoluzionario e da laboratorio, ma come ogni falsa coscienza, o esagerazione di essa, ha bisogno di poggiarsi su delle gambe per camminare e l’impressione è che siano assai più larghe di quel 24% su cui conta il partito del cavaliere. Il blocco sociale del cavaliere è il figlio della decadenza del nostro capitalismo, ma di quelllo ne è anche l’intestatario principale: il popolo della partite iva, professionisti osannati come il nervo della nostra società affluente e il piccolo e grande capitalismo familiare di cui Berlusconi è il prosecutore per eccellenza. Ad esso si sommano tutti coloro che, al di là di ogni collocazione sociologica, hanno qualche buon motivo per detestare, oggi senza paura, la politica e la burocrazia così come sono, anche dopo cinque deludenti anni di berlusconismo, e avere paura della povertà e della sua incipienza con la “difficoltà” a seguire e stare dentro il gioco della politica, tradizionalmente intesa. Il centro sinistra si è presentato come rassicuratore, rappresentante di un blocco senza avventurismi che ritiene indispensabile l’uso delle regole, nel solco di una tradizione politica “classica”, risorgimentale, antifascista, laica.
Ecco perché Berlusconi può fare il “sovversivo” e dare l’impressione di ordinare, come se fosse ovvio, al segretario del secondo partito della sua coalizione di rinunciare a presiedere la Commissione esteri, di dettare i tempi dell’agenda politica della sua coalizione, costringendo in un futuro prossimo, volenti e nolenti, Casini e Fini a fare un partito unitario alle sue condizioni, e per effetto del combinato disposto di potere sui media influire anche sul lavoro e la compattezza della maggioranza. 
Ricapitolando, i tuoi commenti sarebbero perfetti come post di un TUO blog (che a piu' riprese ti ho esortato ad aprire); qui dentro sono pleonastici,
soprattutto (come sempre accade) se non hanno nulla a che vedere con il tema dell'articolo che "commentano". Mi viene da pensare (sono troppo malizioso?) che non avendo nulla da replicare a quello che si scrive nei post, tu preferisca voltare il capo dall'altra parte (giacche' riflettere sulle contraddizioni di questa sinistra e' lavoro troppo inviso ai mancini) e dare libero sfogo alla tua fervida
immaginazione. Immaginazione, si', perche' quello che tu scrivi piu' che con la
politica ha a che fare con il
Fantasy.
Perche' parli di
superiorita' morale berlusconiana, quando dell'
antropologicamente superiore avete costruito
a way of life, la cui esegesi e' stata analizzata anche da
illustri pensatori "leftarian".
Perche' parli di
pregiudizio antistatalista, probabilmente ignorando - delle due l'una - o il
significato del termine o la storia del nostro Paese: in Italia, caro
mentecatto, di "statalismo son piene le fosse"... Non e' un rifiuto pregiudiziale, quanto una presa di coscienza di un sistema fallimentare, sistema che la gente di sinistra al governo apprezza perche' da quel sistema ha derivato la sua fortuna (i.e. soldi, denaro, lire prima-euro dopo:
in claris non fit interpretatio).
Perche' attribuisci ad un'intera classe politica ed elettorale quella
diffidenza verso il diverso che esiste nel mondo, e' innegabile, ma nulla ha a che vedere con la cultura liberale che nel centrodestra e' piu' che diffusa.
Perche' parli di
democracy for dummies. Chi vince comanda e resetta a piacere. Questa e' comicita' allo stato puro. A sinistra anche chi
non si sa se ha vinto scippa le tre cariche piu' importanti dello Stato e "bye bye democracy".
E nello stesso
filone drammaturgico si collocano poi le tue successive speculazioni su questo centrosinistra:
Il centro sinistra si è presentato come rassicuratore, rappresentante di un blocco senza avventurismi che ritiene indispensabile l’uso delle regole, nel solco di una tradizione politica “classica”, risorgimentale, antifascista, laica. Anche gli stessi D'Alema e Fassino sorriderebbero di quanto tu scrivi.
Poi, lo straordinario
excipit in cui si dipinge
prima un Berlusconi che ordina a Fini di rinunciare a qualcosa che
non gli e' mai stato offerto, e
dopo un Berlusconi che - come e' risaputo - controllando tutto quanto puo' essere controllato influisce negativamente sull'attuale "maggioranza", privandola di quella
compattezza che in realta' non ha e mai avra', ma che solo tu,
mentecattogiaprediplomato, con la forza della tua fantasia
riesci a scorgere.
Complimenti,
ottima vista.
Nella foto, hobby di "prediplomato": guardare qualcosa che non c'e'.