Misteri d'Italia.
L'Unione si appresta a governare il Paese: non si sa bene quanto durera', certo e' che stanno facendo di tutto per abbandonare Roma il piu' tardi possibile.
In campagna elettorale raccontavano agli italiani che si sarebbero imposti (visto che la loro vittoria era indubbia, oltre 5 punti percentuali di differenza...) la linea guida di contenimento delle spese. Lo Stato italiano - lo diceva anche quel
grande economista di Prodi - spendeva troppo: i conti pubblici erano alla sfascio, gli italiani non arrivavano a fine mese, l'effetto serra aumentava, l'entropia del mondo cresceva...tutta colpa di Berlusconi insomma. Ora che da un mesetto al Governo ci sono loro le cose paiono essere cambiate. Perche'
questo esecutivo conta 99 persone da stipendiare fra Ministri, segretari, sottosegretari, segretari dei sottosegretari e via discorrendo. Perche'
questo esecutivo spende circa il 200% in piu' del Governo uscente (e ora Prodi dove li trova i soldi?). E neanche l'economia - a dirla tutta - va proprio allo sfascio, se e' vero come ci informa il solerte
Corriere (ora Mieli dormira' un po' piu' tranquillo senza il fardello di scegliere le notizie da dare e quelle da tenere per se') che
l'Industria segna un +14.5 %, oppure, come si legge
qui, il debito pubblico dal 2001 al 2004 e' calato di 7 punti percentuali. Niente male.
Misteri delle congiunture.
Per 5 anni ci hanno raccontato che il gigantesco conflitto d'interessi di Berlusconi metteva a rischio la democrazia italiana. Probabilmente hanno scordato di citare i loro mille conflitti d'interessi: quello, per esempio, che fa arrivare
la Repubblica come
unico giornale di classe in 8000 scuole italiane, quello dei libri di Storia che non raccontano cronache dei fatti ma interpretazioni, quello della Magistratura i cui elementi di spicco appena possono abbandonano la toga per convertirsi alla politica della gauche all'amatriciana.
Per 5 anni hanno scritto e detto quello che hanno voluto. L'antiberlusconismo li ha tenuti uniti. E non e' ancora finita. Ieri il grande vecchio del giornalismo italiano,
Enzo Biagi, scriveva sul solito
Corriere l'ennesima filippica contro - neanche a dirlo - il meschino ex Premier. Dribblando i pesanti anacoluti che pervadono il pur breve articolo (
la vecchiaia non risparmia nessuno: neppure Enzo Biagi), leggiamo di un Berlusconi triste al discorso di insediamento di Prodi, pronto pero' allo scherzo e alla barzelletta quando i riflettori lo illuminano. E chiosa Biagi:
poi, pero', le luci si sono spente. La sua, di
abat-jour, e' invece sempre accesa per permettergli di scrivere quello che gli pare su quotidiani come il Corriere (che
nonostante tutto resta il giornale piu' letto in Italia),
con una pensione milionaria in tasca. Il giornalismo di sinistra ha un costo sociale: questo e' un
fatto, non l'ipotesi di defenestrazione in Rai - dove Biagi faceva del
giornalismo di vulgata a senso unico il punto di forza della sua trasmissione su rete
pubblica. Agli intellettuali della
sinistra de' noantri pero' piace assurgerlo a martire: lui, da par suo,
continua ad interessarsi di Berlusconi e non spende una parola sulle contraddizioni di cui fa sfoggio il nuovo governo.
Misteri del conflitto d'interessi.I mancini in tempo di campagna elettorale inveivano contro il vecchio Governo (grazie a PA per il
lavoro di ricerca):
L’attuale maggioranza di governo ha applicato alle istituzioni una logica “proprietaria” [...] le istituzioni sono diventate merce di scambio, usata per tenere insieme una coalizione politica ormai priva di ogni collante ideale e progetto politico. (pag. 10/281
Snello Programma Unione). Ed individuavano la soluzione :
Eleveremo la maggioranza necessaria per l’elezione del Presidente della Repubblica, garante imparziale della Costituzione e rappresentante dell’unità nazionale, e la maggioranza necessaria per l’elezione dei presidenti delle Camere, in modo da tornare alla convenzione che prevedeva una larga intesa sulla designazione dei presidenti, tutelandone il ruolo di garanti imparziali. (pag. 13/281 S
nello Programma Unione).
Come tutti sanno, come sono abituati a fare, scrivono una cosa e poi fanno il contrario. D'altronde,
ce lo ricorda Prodi, per il dialogo proprio non c'e' il clima. Meglio fare tutto da soli, che gia' le persone da mettere d'accordo non mancano.
Misteri delle larghe intese.Dopo i predicozzi sull'inefficienza dei ministri berlusconiani, come minimo ci aspettavamo che uno stuolo di tecnici competenti venisse a dare una mano alla debole preparazione dei politicanti unionisti. Macche'. Ci hanno fregato pure qua.
Riforma Bassanini smantellata per esigenze di poltrone. Prodi ha regalato il Ministero della Giustizia a
Clemente Mastella, che di Giustizia se ne intende piu' o meno come Rosy Bindi di Famiglia, come Di Pietro di congiuntivi e sintassi, come Fioroni di scuole elementari. Nulla. E scavando tra la
storia del buon Mastella (chissa' se uscira' la notizia sui quotidiani italiani - cfr.
misteri del conflitto d'interessi) si capisce il senso delle sue
prime dichiarazioni.
Misteri (e Ministeri) della serieta' al governo.
Nella foto, misteri d'Italia d'altro tipo.