...E ANDIAMO AVANTI!...E ANDIAMO AVANTI!realizzato da Fratelli d'Italia

sabato, maggio 06, 2006

Per qualche seggiola in più.

Diciamocela tutta: alla possibilità che la sinistra ponesse in atto le promesse della campagna elettorale in pochi avevamo creduto. Alla storiella, trita e ritrita, che l'Unione si sarebbe mossa nell'interesse del Paese quasi nessuno dava retta.
Da qualche giorno la campagna elettorale è finita e la stentata coalizione messa su da quel genio politico che porta nome di Romano Prodi ha - sommessamente - vinto le elezioni. E con la vittoria sono, fin da subito, arrivate le prime grane per la lince di Scandiano : cosa regalare ai Comunisti di Rifondazione, come accontentare gli attaccabrighe dell'Udeur, come mettere il cuore in pace al bel Rutelli. Interrogativi.
Gli antichi romani - che al contrario di quelli moderni prendevano tutto sul serio - erano soliti ricordare Nemo potest duobus dominis servire : "nessuno può servire due padroni", ma Prodi è convinto di poterne mettere d'accordo anche quattro o cinque se necessario.
Il rondò di poltrone, scranni, divani letto è cominciato: l'utile idiota emiliano (di leniniana memoria) ha dovuto già più volte chinare il capo e rimettersi ad un prostrato Obbedisco. Ha ceduto la Camera al rosso Bertinotti - fiero ex rappresentate CGIL - memore di passati problemini che gli hanno fatto lo scalpo: così facendo ha spostato il baricentro della sua "Unione" ancora più a sinistra di quanto non fosse previsto. Al Senato, dopo epici scontri tra Franceschi, Franchi e Giulii, è salito il margheritino Marini (anche lui vecchia conoscenza del sindacato della CISL) : il potere al sindacato, solo in Italia.
Nel "sudoku rosso" manca ancora qualche tassello per arrivare alla soluzione. Da giorni nonno Romano non chiude occhio: "cosa dare ai DS?". Dopo il fattaccio dell'assegnazione della Camera contemporaneamente a Bertinotti e D'Alema, Prodi non vuole più commettere errori (sssseee...), e con la riservatezza che contraddistingue il sottobanchismo di certe trattative "trama nell'ombra" con il lungo Fassino per portare Baffino alla Presidenza della Repubblica. Così facendo il frontman unionista si parerebbe le terga da franchi attacchi del "mustacchiuto" lìder maximo diessino: i due - Prodi e D'Alema - si odiano è risaputo, e dopo quanto accaduto nel 1998 i rapporti non sono certo migliorati.

Si narra che il giornalista de L'espresso Giampaolo Pansa riportò questa frase pronunciata nell'ottobre 1998 da Massimo D'Alema riguardo a Romano Prodi e Walter Veltroni, all'epoca dei governi dell'Ulivo: "Quei due? sono due flaccidi imbroglioni". Pare che D'Alema abbia inviato una smentita, il giornalista Claudio Rinaldi, presente anch'egli all'esternazione, confermò e D'Alema non smentì poi tale conferma. Il giornalista Luca Telese (attenzione: da qualche giorno il suo sito non è più accessibile, quindi non posso riportare il link in cui compariva questa intervista) riferisce poi un'altra frase di Massimo D'Alema, questa volta contro Giampaolo Pansa e Romano Prodi, testimone ancora una volta Claudio Rinaldi dell'Espresso: "Pansa è un ottimo giornalista, ma ha un solo difetto. Non capisce un cazzo di politica; ce ne è uno solo che ne capisce meno di lui: Romano Prodi". Vox populi vox dei.
Certo, nell'interesse del paese così a lungo reclamizzato fino al 9-10 aprile dalla banda delle sinistre, la scelta di Massimo al Colle non sarebbe certamente la soluzione ottima, ma siccome nessuno crede a quegli spot da quattro soldi, la prospettiva è più realistica che mai. E consentirebbe certo una stabilità meno precaria al governino di Romano Prodi. Con buona pace di chi crede che non sia proprio il più onorevole successore di Ciampi uno che: aveva la tessera del Partito Comunista Italiano fino al 1990, abbandonò all'Università lo studio della filosofia (troppo speculare) per avvicinarsi alla politica (molto più pratica...), una volta dichiarò di "avere la falce e il martello nel cuore" (avesse detto qualcosa di analogo Gianfranco Fini sarebbe scattata la rivoluzione), dal 1998 al 2000 mise a ferro e fuoco il Parlamento pur di non mollare l'osso del potere, si vedrà partire una mozione contro il suo cabinato da un onorevole della sua stessa coalizione (l'on. Caruso lo ha già detto: organizzerà una raccolta di firme per espropriare la barca di Max), è troppo permaloso: per una vignetta irriverente sul mai chiarito Affare Mitrokhin (chissà perchè la magistratura imparziale non indaga) denunciò Forattini e chiese 3 miliardi di lire di danni morali (doveva cambiare gli interni della sua Ikarus?).
Ma a Prodi stavolta D'Alema serve, e a D'Alema per ora serve Prodi: come si dice, asinus asinum fricat.

IlNano
Nella foto: due che si aiutano a vicenda.

12 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ho sempre ritenuto la libertà di pensiero e l'autonomia intellettuale un lusso, o meglio, un privilegio, concesso a pochi da madre natura. Leggendo queste pagine anzi, per essere più precisi, ridendo di queste pagine, mi sono sopreso a gongolare della mia cultura, grazie alla quale sono riuscito a sfuggire all'ignoranza dilagante di questi tempi, ignoranza di cui i pensieri (ma quanto c'è di pensato visto che sei una povera vittima dei media?) come questi sono il frutto. Non ho intenzione di scontrarmi con il muro di gomma della tua ignoranza, quindi mi limito solo ad esortare te a non menzionare con tutta questa presuntuosa leggerezza la parola LIBERTA', molte persone sono morte per essa, molti sono stati coloro che si sono sacrificati, affinchè anche gli stolti come te avessero la possibilità di esprimersi liberamente anche scadendo nel ridicolo.

sabato, maggio 06, 2006 3:30:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ripartiamo da Cesare Previti!

sabato, maggio 06, 2006 4:15:00 PM  
Blogger Maurizio said...

@ un uomo davvero libero: che dire? Hai scritto tutto tu. Ti consiglio di non abbassarti oltre ad avere a che a fare con degli stolti come me e continuare a gongolare della tua cultura. E grazie per i pacati complimenti. I commenti servono per esprimere le proprie opinioni in merito all'argomento dell'articolo, non per insultare a ruota libera l'autore. E strano che uno dalla tua cultura e intelligenza non lo capisca.
@ v.mangano: mi piacciono i commenti in perfetta attinenza ai post! Quando non si hanno argomentazioni si cerca di parlar d'altro. Non c'è che dire: in questo siete maestri.

sabato, maggio 06, 2006 4:37:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

questo post sarà segnalato alla giuria del premio calderoli.

sabato, maggio 06, 2006 5:47:00 PM  
Blogger Maurizio said...

@ prediplomato: no dai, va bene tutto ma il Premio Calderoli proprio no! :-) PS: lo hai aperto oppure no il tuo blog?

sabato, maggio 06, 2006 5:58:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

Maurizio, lascia perdere! Questi non hanno argomenti: insultano e basta! Lasciali crogiolare nella loro stupidità e continua così!

domenica, maggio 07, 2006 2:23:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

io davvero sono sconcertato che la gente come te si faccia prendere per i fondelli e lo faccia di proposito.
mamma mia mi spiace per te.
fate così, non pagate le tasse, no taxation without representation.

o rappresentazione come dice il cavaliere

domenica, maggio 07, 2006 5:23:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

Diciamo NO a Massimo D'Alema Presidente della Repubblica! Sarebbe vergognoso anche per coloro che hanno votato Unione avere un presidente così!
Leviathan, anche io sono sconcertato che esista gente come te che frequenta i blog solo per spammare!
Gianni

domenica, maggio 07, 2006 6:04:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

Massimo D'Alema è il candidato di Giuliano Ferrara. Massimo D'Alema è il candidato di Vittorio Feltri. Massimo D'Alema è il candidato di Marcello Dell'Utri. Massimo D'Alema è il candidato di Piero Ostellino. Il candidato Massimo D'Alema piace moltissimo a Fedele Confalonieri. Paolo Guzzanti e don Gianni Baget Bozzo hanno manifestato parecchio apprezzamento per la candidatura di Massimo D'Alema. Non siamo forse di fronte a quegli indizi molteplici e convergenti, dai quali concludere che Massimo D'Alema è il candidato in pectore, il candidato occulto, il candidato VERO del cavalier Silvio Berlusconi?.

domenica, maggio 07, 2006 7:00:00 PM  
Blogger Maurizio said...

@ divide et impera: no dai, e' cosi' divertente vederli sfogarsi...
@ leviathan: anche io sono sconcertato per quello che tu scrivi.
@ gianni: lo ribadisco, NO a Massimo D'Alema Presidente della Repubblica. Sarebbe veramente troppo.
@ matteo messina denaro: in primis complimenti per il nick. Pittoresco, direi. Quanto a D'Alema, potrebbe anche essere che qualcuno a destra veda in Max il "meno peggio"; ma da qui a dire che e' il VERO candidato di Berlusconi credo ce ne passi. Tra l'altro - e' un'ultim'ora - l'Unione propone Napolitano al Colle: fumum fugere in ignem.

domenica, maggio 07, 2006 10:31:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

In questi giorni gli interventi del Disarcionato di Arcore richiamano il clima golpista dell'ultima scena del Caimano. Con piglio di chi non ci sta a subire torti dichiara: "La sinistra tenga conto di quello che avanziamo noi come parte che ha avuto il 50,2% dei voti del Paese. Non pensino di avere una concentrazione di potere che negherebbe i nostri diritti e la nostra presenza". Lui sa benissimo che nessuno schieramento ha superato il 50% dei voti e che l'Unione ne ha raccolti più del Polo. Però la frase è a effetto e trova subito una sponda nella stampa e nelle televisioni; nessuno che si sia preso la briga di ricordargli che i diritti dell'opposizione non sono legati alla scelta del Capo dello Stato, ma dipendono da precise ed inviolabili garanzie costituzionali. Parlando dell'elezione di Marini allla presidenza del Senato ha detto: "Fino all'ultimo hanno contrattato per il voto e Dio non voglia che ai magliari venga affidato il comando di quella istituzione che rappresenta l'Arma dei Carabinieri". Ma di cosa va cianciando? Marini ha preso i voti dell'Unione più due voti che non si sa bene da dove arrivino. Troppo poco per parlare di mercimonio, ma se anche fosse vorrei ricordargli che lui, nel suo primo governo, ingaggiò il ragionier Ugo Fantozzi Tremonti, allora eletto nelle fila del centrosinistra. Nell'attacco a D'Alema raggiunge livelli di assoluta idiozia, ma anche di inaudito furore: "Chi ha detto di avere inciso nel cuore il simbolo della falce e del martello, un simbolo di morte, non può pretendere di occupare una poltrona che deve essere di garanzia". Insomma, D'Alema non può fare il presidente perché è comunista. L'affermazione, che rivolta ad un moderato del calibro di Baffino suona assurda e ridicola, tende comunque a stabilire uno steccato oltre il quale non possono esserci candidature accettabili. E lo steccato è rappresentato dai DS, che per lui sono ancora "i comunisti". Ma con quelle parole Berlusconi finisce per piantare uno schiaffo ai tanti, tantissimi italiani, che credono nel valore dei simboli del lavoro. Il Caimano, però, si rivela in tutta la sua potenza eversiva nelle dichiarazioni di oggi: "Ai signori della sinistra dico: fate attenzione c'è una regola assoluta che si chiama 'no taxation without representation'. Questo vale anche per noi. Non pagheremo le tasse se non saremo rappresentati in qualche modo. Non possono occupare anche la prima carica istituzionale. Se non ci sentiamo rappresentati,non accetteremo di pagare le tasse". Non esiste in nessun paese democratico che il leader di una forza che si autodefinisce democratica e moderata minacci forme di lotta illegali. E badate bene, questa volta l'obiettivo non è D'Alema, ma qualsiasi candidato con il cuore a Sinistra, compresi Amato e Napolitano. Io credo che sarebbe stato un grave errore insistere con la candidatura di D'Alema perché l'opposizione non deve avere alibi. Ma credo che sarebbe ancor più sbagliato piegarsi ai diktat di questo fascistello miliardario. La democrazia è una cosa seria ed ha le sue regole, non si può contrattare con gli eversori. Tanto meno si può discutere con chi semina odio ogni volta che apre la sua boccuccia di culo. La candidatura di Giorgio Napolitano, che a me piace molto, è pienamente legittima e di assoluta garanzia. Basti pensare alla storia controcorrente che ha vissuto nel PCI prima e nei DS poi. E se non basta ricordiamoci che Napolitano è stato Presidente della Camera e Ministro dell'Interno. Se il Disarcionato di Arcore insiste con gli insulti e le manfrine andiamo dritti per la nostra strada. Abbiamo il dovere di dialogare con l'opposizione, certamente, ma prima di tutto abbiamo il dovere di assicurare al Paese un Presidente autorevole e di alto profilo istituzionale.

lunedì, maggio 08, 2006 11:30:00 AM  
Blogger Maurizio said...

@ prediplomato: buon intervento, giusta sintesi tra irriverenza e malainformazione. Iniziamo.
1) Leggi qua. Sito DS (i soliti fascisti che scombinano i numeri...). Hai ragione: la CdL non ha conseguito il 50.2% ma il 50.21% di voti al Senato a livello nazionale. Facendo rapide somme e sottrazioni (mettendo anche nel novero i voti degli italiani all'estero - sulla cui regolarita' neanche Muzio Scevola porrebbe l'altra mano sul fuoco - e aggregando i 24000 e rotti voti in piu' alla Camera) in assoluto E' CHIARO che la CdL ha il maggior numero di voti. L'Unione NON ne ha raccolti piu' del Polo. E' falso quello che tu dici.Punto.
2)Marini, alla quarta votazione, e solo alla quarta, e' riuscito a farsi eleggere. I +2, lo avevamo gia' visto, saranno al massimo dei folliniani che, in stile Lucianone Moggi, Romano Prodi sta gia' cercando di comprarsi.
3) D'Alema aveva fino al 1990 la tessera del Partito Comunista. Lo steccato di cui tu parli non e' rappresentato dai DS, ma da uno che si riconosce negli ideali Comunisti. Quindi, dopo Bertinotti, i rossi vorrebbero un'altra bella poltrona. E lascia perdere, per carita', la retorica sul valore dei simboli del lavoro.
4) quella del fascistello miliardario e' obiettivamente fantastica. Come quella che la democrazia e' una cosa seria e ha le sue regole. Meglio tentare di eluderle occupando i centri di potere e inserendo, dove piu' opportuno, politici amici per restare attaccati il piu' possibile al cavallo imbizzarito del potere. Un minimo di onesta' intellettuale nel riconoscere che e' questo che sta provando a fare l'Unione non guasterebbe.
Quanto a D'Alema, stai pure tranquillo che la sua candidatura tra poche ore potrebbe riaffiorare.

lunedì, maggio 08, 2006 7:06:00 PM  

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