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venerdì, maggio 19, 2006

I NO GLOBAL al Governo? Eccoli.

La gente non ci credeva. In campagna elettorale leggeva i cartelloni di Forza Italia in cui si rimandava cortesemente al mittente la possibilita' di avere i No Global nell'area governativa. "Berlusconi cerca voti con l'inganno", si diceva. Ancora una volta, Berlusconi non mentiva. E ora che la storia si e' compiuta, forse anche quelli che un mesetto fa guardavano con diffidenza l'allarme urlato dal leader forzista ora strabuzzeranno gli occhi a sapere un No Global come Paolo Cento, dei Verdi, sottosegretario al Ministero dell'Economia. Un dicastero fondamentale anche per il rilancio sociale del paese.
In linea con le promesse - tra le righe - della campagna elettorale, Cento proporra' l'introduzione di nuove tasse: oggi parla della Tobin Tax antiglobalizzazione, l'odiosa tassazione antiliberista appoggiata da Lula in Brasile e Chávez in Venezuela ma tanto contestata in Inghilterra, domani chissa' cosa potrebbe propinarci. Avevamo espresso le nostre perplessita' sulla possibilita' che questa sinistra lasciasse lavorare in serenita' l'ottimo Padoa Schioppa: eravamo stati lungimiranti.
Mentre Confindustria e il suo timoniere Montezemolo esprimono dubbi sull'esecutivo proposto da Prodi (il dott. Cordero avrebbe dovuto immaginarlo prima a cosa saremmo andati incontro), Cento si preoccupa di ricordare che il Partito dei Verdi ha vinto la sua battaglia: non solo impegni governativi per risanare l'Ambiente (con gia' il ridente Pecoraro-Scanio al Ministero apposito), anche la responsabilita' di aggiustare i conti pubblici. E Cento di idee ne ha da vendere. Come questa che, con sprezzo del ridicolo, racconta all'incredulo giornalista del Corrierone: "La nostra scommessa è di dare un contributo all'economia pubblica in maniera diversa. La decrescita per esempio. Cominciamo a ragionare senza tabù che la crescita economica non è di per sé un bene." E ci crede veramente il nostro No Global al governo. Tanto da individuare le linee guida della sua politica economica: "Sul commercio e la costruzione delle armi dovremo intervenire pesantemente". Chiudendo le fabbriche?
Forse il dott. Cento per restringere la spesa pubblica avrebbe potuto iniziare indirizzando Prodi verso una diminuizione della cariche governative, in linea con le premesse teoriche esposte prima delle elezioni. Invece questo esecutivo tocca quasi il record assoluto di poltrone assegnate, come sempre coerentemente agli "oh di sdegno" che si erano levati nel 2001 per i troppi incarichi assegnati dall'ex Presidente del Consiglio (14 in meno dell'attuale accozzaglia).
Si apre un periodo di gravi problemi per l'Italia: il governo Berlusconi, pur con tutti gli errori commessi, ha aperto una fase riformista nel nostro Paese, di cui da decenni si avvertiva il bisogno. La credibilita' di questo nuovo governo, che era gia' nulla alla nascita, ora e' fuori scala. E' sotto lo zero.
Ed e' paradigmatico che The Economist, sempre molto attento e critico nei confronti del vecchio governo, a tratti apologetico verso Prodi, riconosca che i nomi al governo siano quanto di peggio fosse possibile scegliere.
Dal momento in cui e' stata proposta, sosteniamo che questa lista dei Ministri sia tra le piu' leggere che l'Italia abbia mai avuto nella sua storia repubblicana. Troppo spostata a sinistra, troppi postcomunisti tra le file piu' importanti, troppe persone di conclamata bassa caratura in posizioni strategiche. Poche idee, e sbagliate, per il rilancio italiano.
L'Unione non ha piu' nulla da perdere: sa che questa sara' la sua ultima avventura al governo, d'ora in poi puo' solo perdere voti. E contando sul fatto che ne ha gia' presi di meno dei signori che ora sono all'opposizione, noi che li guardiamo dall'altra parte con occhio critico e attento a tutto, speriamo solo che non modifichino l'impianto riformista che in 5 anni il governo di centrodestra ha messo su. Poi cadranno da loro stessi.
Speriamo che tornino a casa il prima possibile: questa volta si' nell'interesse del Paese.


IlNano
Nella foto, un'idea fissa.

11 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Meglio i comunisti che i mafiosi!!!

venerdì, maggio 19, 2006 1:14:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

Ma come fai a dire: "il governo Berlusconi ha aperto una fase riformista nel nostro Paese, di cui da decenni si avvertiva il bisogno"!!!!
Ma ti sei completamente rincretinito??? La fase riformiste sarebbe caratterizzata dalla Bossi-Fini, ex Cirielli, la Biagi, la legge elettorale e tantissime altre leggi???
Non esiste che l'Italia e soprattutto gli Italiani sentissero il bisogno di queste porcate. Tu citi l'Economist; beh, allora visto che leggi anche la stampa estera ricorderai facilmente come l'avvento del nuovo Governo sia stato salutato con SOLLIEVO (e volutamente lo sottolineo) per esserci sbarazzati dell'ingnobile arrivista qual è l'ex Presidente del Consiglio dei Ministri che avrebbe portato in rovina noi, nonchè l'Europa intera!!!!

venerdì, maggio 19, 2006 1:44:00 PM  
Blogger Maurizio said...

@ sicilia libera: meglio pensare prima di scrivere!!!
@ giordano bruno: no, non sono rincretinito. E parte della fase riformista consiste proprio in alcune leggi che tu hai citato: la Cirelli, la Biagi (che migliora la legge Treu e che anche Fassino e i DS sono ben lontani dal criticare e a predicare di abolire). In piu' lo snellimento della burocrazia statale, l'attuazione (anche se parziale) della riforma Bassanini proposta dal centrosinistra (e ora stravolta dai nuovi incarichi), la riforma della Scuola e dell'Universita' (che dal dopoguerra non venivano riformate seriamente). Poi - e sono il primo a dirlo - si tratta di modifiche perfettibili, come tutto nella vita. Ma l'importante e' avere intenzione di riformare il Paese. E soprattutto essere partiti col farlo.
Il miglior sistema per non commettere errori e' non fare nulla. Quello che fara' Prodi. Sempre, come lui ama dire, nell'interesse del Paese...

venerdì, maggio 19, 2006 3:00:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

Beh, se pensi che anche la riforma scolastica e universitaria non sia una porcata colossale allora siamo proprio su due binari completamente diversi e tanto vale continuare la dialettica, perchè non porterebbe, come credo tu sappia, da nessuna parte.
Comunque il governo prodi non è partito con l'idea di creare immobilismo riformista, tutt'altro. Che poi le riforme siano discutibili o meno, è un altra cosa. Poi, scusa, non menarla con frasi qualunquiste del tipo "tutto è perfettibile nella vita" e "il modo migliore per non fare errori è di non fare nulla"....Questo tipo di retorica si addice piuttosto alla vacuità della sinistra no global, non al concretismo liberale di cui ti fai baluardo...
Siamo seri (non come prodi, però) per piacere.

venerdì, maggio 19, 2006 4:32:00 PM  
Blogger Maurizio said...

@ giordano bruno: la Riforma dell'Universita' ha molti punti bui (i.e. eliminazione della figura dei ricercatori) che mi trovano in disaccordo. La Riforma della Scuola e' una questione diversa, e in massima parte (anche per la mia storia personale) la condivido: dare piu' forza ai licei, abbassare l'eta' di inizio sono punti di forza della Riforma a mio parere. Poi, come e' ovvio, si tratta di punti di vista.
Il Governo Prodi NON offre riforme: semplicemente tenta di eliminare quelle gia' introdotte. Non offre riforme innovative semplicemente perche' in larga parte non ha gli uomini giusti per permettersi di farlo. Oppure chiamiamo riforme delle boutade come quelle che leggi oggi nel post?
Quanto alle frasi ad effetto: forse sono troppo "ad effetto", ma rappresentano certo quello che volevo e voglio dire. Scrivere una legge dal nulla e' senza dubbio compito arduo, che - come in tutte le cose - comporta l'introduzione di errori. Non si poteva sperare che riforme cosi' radicali raggiungessero la perfezione alla prima stesura. La storia di tutte le leggi ci insegna il contrario. E questo e' un dato di fatto.
Il Nano

venerdì, maggio 19, 2006 4:44:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

Dopo la prima visita, mi ero ripromessa di non commentare più i tuoi post che, per quanto ben formulati, attentano alla mia stabilità psico-fisica. Un appunto da parte di una che ti conosce a prescindere dal blog: perchè, mentre nelle nostre discussioni da bar sport ti lasci andare a dichiarazioni da neo-nazista, fra le righe dei tuoi scritti sei così "politically correct"?

sabato, maggio 20, 2006 11:27:00 AM  
Blogger Maurizio said...

@ roby: fai male a non commentare! Conoscendoti, i tuoi commenti potrebbero invece offrire ottimi e intelligenti spunti di discussione. Meglio sicuramente di quelli che insultano tout court senza essere per nulla attinenti agli argomenti dei post.
Per quel che riguarda il tuo "appunto": quando parlo de visu con una persona (di cui peraltro conosco i tristi orientamenti politici... :-)..) mi piace essere, per cosi' dire, un po' esuberante; nel blog sono piu' soft ma non mi pare affatto di essere "politically correct"! Anzi! Mi limito ad analisi dei fatti... Saluti!
Il Nano

sabato, maggio 20, 2006 12:56:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

Analisi dei fatti dal punto di vista conservativo destrorso, aggiungerei....

lunedì, maggio 22, 2006 10:42:00 AM  
Blogger Maurizio said...

@ giordano: quindi assolutamente politically uncorrect aggiungerei io... A darsi un tono da politicamente corretti ci pensano i vari Scalfari, Maltese, Flores D'Arcais...

lunedì, maggio 22, 2006 11:53:00 AM  
Anonymous Anonimo said...

Non mi pare mai di avere detto questo....

lunedì, maggio 22, 2006 2:15:00 PM  
Blogger Maurizio said...

@ giordano: infatti l'ho detto io! Era per rispondere a roby che mi tacciava di essere politicamente corretto. Mentre questo blog non lo e', non ha intenzione di esserlo ne' ha la pretesa di apparire tale.
Il Nano

lunedì, maggio 22, 2006 4:52:00 PM  

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