Passata la sbornia propagandistica sulla bonta' del decreto falsamente liberale intitolato al Ministro Bersani, in molti si sono probabilmente accorti che quelle manovre reclamizzate erano solo vagamente aromatizzate al gusto di
libero mercato ma propedeutiche al passaggio sottobanco di ben altre norme. Ed in effetti di pari passo col decreto
affossatassisti il Governo ha intenzione di propinarci il cosiddetto
pacchetto Visco, una ricercatissima ricetta (s'immagina parecchio indigesta agli italiani) ad opera di un geniale Chef che soltanto il nostro brillante Premier
al pistacchio (Mortadella) poteva avere il coraggio di richiamare a far parte di un Esecutivo.
Ma tant'e'.Nel
testo proposto c’è di tutto (anche se nessuno - quotidiani, tv, Tg, Prodi, Bersani, Luxuria - ne parla): la possibilità di mettere le multe per divieto di sosta con la prova fotografica (art. 12); inquietanti poteri arbitrari, vaghi e senza controllo al garante per la concorrenza (art. 14), privilegi contabili per il sindaco Veltroni (art. 16), stangate fiscali varie, anche retroattive (art. 36, commi 22-24), anche sui lavoratori ultracinquantenni di aziende in crisi incentivati all’esodo (comma 26). Ci sono tagli in settori sui quali la sinistra in campagna elettorale piangeva miseria e prometteva maggiori risorse: 55 milioni alla scuola, 51 ai Vigili del Fuoco, 27 all’amministrazione penitenziaria, 49 milioni alla giustizia. Mano particolarmente pesante su forze dell’ordine e forze armate: tagli di 203 milioni alla polizia e 82 ai carabinieri, 91 milioni all’ammodernamento delle forze armate, 149 al loro addestramento, e addirittura 1 miliardo in meno per i loro mezzi operativi e strumentali (art. 25).
Dulcis in fundo (e questo e' proprio il caso), dolci e cioccolato aumentano del 10%.
L'
articolo 36 in particolare recita:
Art. 36.Recupero di base imponibile1. Nella Tabella A, Parte III, allegata al D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, concernente i beni e servizi soggetti all'aliquota del 10 per cento, sono soppresse le voci di cui ai numeri 62), 64), 123-bis), 127-decies) e la voce numero 122) e' sostituita dalla seguente: «122) prestazioni di servizi relativi alla fornitura e distribuzione di calore-energia per uso domestico, derivante dall'utilizzo di fonti energetiche rinnovabili».L'aumento dell'Iva non e' certo una novita' progettuale per il buon Visco (che gia' lo aveva fatto nel primo, infausto Governo Prodi) ma qui si dice che
le bollette del gas di casa aumenteranno del 10%. Certo (che furbacchione quel Visco...) l'aliquota resta al 10% se l’energia è prodotta da fonti rinnovabili. Sto gia' pensando di impiantare un mulino a vento nel pratino di casa.
Una chicca eccezionale di devastante portata e' realizzata poi dall'
effetto retroattivo che si include nella modifica dell’IVA per il settore immobiliare. Questo passaggio avra' un effetto catastrofico sulla fiducia di chi investe e fa impresa, oltre al gia' appurato segno meno in Borsa.
L'
articolo 35 porge:
Art. 35.Misure di contrasto dell'evasione e dell'elusione fiscale…8. Al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, sono apportate le seguenti modificazioni:a) all'articolo 10, primo comma, i numeri 8) e 8-bis) sono sostituiti dai seguenti:«8) le locazioni e gli affitti, relative cessioni, risoluzioni e proroghe, di terreni e aziende agricole, di aree diverse da quelle destinate a parcheggio di veicoli, per le quali gli strumenti urbanistici non prevedono la destinazione edificatoria, e di fabbricati, comprese le pertinenze, le scorte e in genere i beni mobili destinati durevolmente al servizio degli immobili locati e affittati;8-bis) le cessioni di fabbricati o di porzioni di fabbricato,escluse quelle effettuate, entro cinque anni dalla data di ultimazione della costruzione o dell'intervento, dalle imprese costruttrici degli stessi o dalle imprese che vi hanno eseguito, anche tramite imprese appaltatrici, gli interventi di cui all'articolo 31, primo comma, lettere c), d) ed e) della legge 5 agosto 1978, n. 457;»;b) all'articolo 19-bis1, comma 1, lettera i), primo periodo, le parole «o la rivendita» sono soppresse;c) all'articolo 36, terzo comma, e' soppresso l'ultimo periodo;d) nell'allegata Tabella A, parte III, il n. 127-ter e' soppresso.».9. In sede di prima applicazione delle disposizioni di cui al comma precedente, in relazione al mutato regime fiscale delle stesse, l'imposta dovuta per effetto della rettifica di cui all'articolo 19-bis2 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, e' versata in tre rate annuali da corrispondere entro il termine previsto per il versamento dell'acconto dall'articolo 6, comma 2, della legge 29 dicembre 1990, n. 450. La prima rata e' versata entro il 27 dicembre 2006.Lo scempio dell'intelligenza: le società immobiliari devono restituire allo Stato l’IVA legittimamente detratta dal 1998 al 2005. Infatti ora che è stata abolita l’IVA sugli immobili, sostituita dall’imposta di registro, le società non possono più detrarre l’IVA sugli acquisiti, la quale diventa dunque un costo aggiuntivo.
Ma l’amara sorpresa è l’effetto retroattivo fino al 1998. In Borsa sono crollati i titoli delle società che investono nel settore immobiliare, gli operatori stranieri sono sconcertati e anche i risparmiatori italiani, che hanno fatto i loro conti in base alle leggi vigenti, dovranno pagare molto di più e alcuni rischiano di andare
gambe all’aria.
Si e' tutti favorevoli ad una seria politica di lotta all'evasione fiscale, ma questi non sono certo i termini giusti. Ammesso che anche il 100% degli operatori del settore sia un evasore (cosa che a buon senso appare improbabile), non è giusto chiedere indietro soldi relativi agli ultimi 8 anni, che
con la precedente legge non erano tasse.

La certezza del diritto è un importante principio di civiltà giuridica, che permette agli operatori di fare piani di medio-lungo termine (che sono quelli che portano sviluppo e occupazione). Ma a Visco chi lo spiega?
Tant'e' che la
Corte dei Conti ha bocciato in tronco il Dpef proposto dall'attuale Governo giudicando che a mancare è una strategia di contrasto all'
evasione/elusione fiscale che "sia finalmente intesa come un'ordinaria attività gestionale".
Un'ultima nota - di colore - e' poi doverosa: questi figuri al potere sono degli incompetenti, e qui lo abbiamo spesso ricordato e mostrato coi fatti. Pensiamo all’irridenza e agli insulti che avrebbero coperto il governo Berlusconi nel momento in cui avesse sbagliato i conti di dimensioni così stratosferiche da costringere
un viceministro dell’Economia a presentarsi mogio mogio davanti ai senatori della commissione Finanze ammettendo l’errore (bontà sua) e dicendo che vi si porrà rimedio: un provvedimento per recuperare
600 milioni di euro e un impatto reale e accertato di
30 miliardi.
Un rapporto di uno a cinquanta.Tutti ci saremmo aspettati una spiegazione pubblica (le cronache dicono che, davanti ai senatori,Visco è stato "abbottonatissimo") e un’autocritica. Ma cosa fa il buon Visco? Invece di impiegare proficuamente il tempo facendo utile esercizio con le tabelline (anche "a salti", che sono piu' difficili) scarica tutta la colpa dell’errore
"sulla struttura trovata al ministero".
Eh?
Nella foto: particolare della struttura trovata al Ministero da Visco.